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Recensione Huawei P20 Pro, tutte le caratteristiche che lo rendono il miglior top di gamma

Il nuovo top di gamma dell’azienda di Shenzhen è un vero purosangue ed è la dimostrazione di come l’intelligenza artificiale possa (realmente) portare giovamenti a tutti gli utenti.
A cura di Dario Caliendo
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Potrebbe essere il miglior camera-phone del momento e non è prodotto né da Apple, né da Samsung. D'altronde "fino a qualche anno fa nessuno li conosceva" e ad ammetterlo è stato lo stesso Richard Yu nel corso della presentazione ufficiale del nuovo top di gamma di Huawei, ma con il Huawei P20 Pro l'azienda di Shenzhen ha fatto un salto generazionale non indifferente. E lo si nota sin dal primo utilizzo: il processo produttivo e i materiali utilizzati sono di altissimo livello.

La scocca, in metallo, trasmette un'ottima sensazione di solidità e qualità e il vetro della cover posteriore nonostante sia estremamente piatto, non rende il dispositivo per niente scivoloso. Frontalmente invece troviamo un ampio display che, se non fosse per il sensore pre le impronte digitali frontali, darebbe la stessa sensazione di "borderless" che abbiamo visto in iPhone X. E proprio considerando che il P20 Pro stravolte totalmente la linea "P", non riesco a spiegarmi la scelta dell'azienda di continuare con il posizionamento anteriore del sensore per le impronte: ok, è programmabile e permette di gestire il dispositivo tramite gesture, ma stilisticamente preferisco la scelta fatta dall'azienda nel P20 Lite, il nuovo smartphone economico di Huawei in cui il sensore è stato posizionato nella back-cover.

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Caratteristiche tecniche Huawei P20 Pro

Certificato IP67 e resistente ad acqua e polvere, il Huawei P20 Pro è animato dall'ormai già conosciuto HiSilicon, ovvero il Kirin 970 Octa Core da 2,4 GHz: è un SoC velocissimo e prodotto "in casa" dall'azienda, che accoppiato da una GPU Mali G72 MP12 e 6 GB di RAM permette al nuovo top di gamma di Huawei di ottenere prestazioni da primo nella classe praticamente in tutte le operazioni che si effettuano.

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Chi di voi è più attento, avrà già capito che si tratta dello stesso processore visto nel Huawei Mate 10 Pro, una CPU dotata di NPU (neural processing unit) che permetterà di ottimizzare l'esperienza d'uso grazie all'intelligenza artificiale che, sfruttata con un software senza dubbio più ottimizzato di quello visto nel Mate, permetterà di automatizzare tutta una serie di operazioni: dall'ottimizzazione delle prestazioni del sistema fino alla scelta delle scene della fotocamera, che nel P20 Pro sono tantissime.

Buona la connettività con WiFi ac a doppia banda, ricezione della rete cellulare ben sopra la media sia in termini di qualità del segnale che di velocità massima teorica: il P20 Pro riesce a connettersi in LTE fino a 1200 Mbps.

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La batteria è da 4000 mAh ed è in grado di garantire un'autonomia sufficiente ad arrivare a fine giornata anche con un utilizzo estremamente intenso. Ottima la nuova ricarica rapida di Huawei, che è in grado di ricaricare lo smartphone in pochissimo tempo, dito in giù per l'assenza della ricarica wireless.

Display Huawei P20 Pro

Anche se sottovalutato dai più, la cui attenzione è sicuramente stata catturata dalla fotocamera, Huawei ha fatto grandi passi in avanti anche per quanto riguarda la qualità del display. Fattore da non sottovalutare e che fino al Mate 10 Pro rappresentava il vero tallone d'Achille per i dispositivi dell'azienda. Il pannello è un AMOLED da 6.1 pollici con risoluzione FullHD+ 2240×1080 pixel e la qualità è tutta un'altra storia rispetto ai pannelli precedentemente utilizzati dall'azienda. Il bilanciamento del colore è quasi perfetto, gli angoli di visione sono ottimi, la luminosità è alta e la regolazione automatica ha una precisione chirurgica. Anche la saturazione è buona ed è possibile adattare il colore dell'immagine in base all'ambiente circostante  proprio con lo stesso criterio del True Tone di Apple, che in questo caso però si chiama "tonalità automatica".

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E sì, anche nel Huawei P20 Pro è presente il notch, le dimensioni sono molto ridotte e anche se superiormente divide comunque lo schermo in due parti, grazie all'ottima implementazione software pensata da Huawei, è possibile nasconderlo modificando un'impostazione di sistema che trasformerà tutta la barra superiore in una barra nera, rendendolo praticamente impercettibile.

Fotocamera P20 Pro

Sulla carta, le caratteristiche della fotocamera del Huawei P20 Pro non hanno alcun rivale. Il sensore principale RGB è da 40 megapixel con ƒ/1.8, quello monocromatico è da 20 megapixel con ƒ/1.6, mentre il terzo è da 8 megapixel con uno zoom ottico 3X con ƒ/2.4 stabilizzato otticamente. Ma come funzionano le tre fotocamere di Huawei P20 Pro? Il concetto di funzionamento è sostanzialmente molto semplice, ma la tecnologia che lo anima è il frutto di anni di "rodaggio ed esperienza" . In soldoni e ad ogni scatto, grazie alla sua altissima risoluzione, la fotocamera principale cattura un'enorme quantità di dati, che vengono elaborati e arricchiti e uniti con i dettagli e le luci catturate dal sensore monocromatico. Il terzo sensore è una cosa a sé ed è in grado di garantire uno zoom ottimo 3X che, con la tecnologia ibrida di Huawei, può arrivare fino a 5X. Tutto molto bello, purtroppo però è possibile zoommare e utilizzare tutte le funzioni avanzate della fotocamera, solo se si scatta a 10 megapixel.

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"E qui casca l'asino", direte voi, ma in realtà non è così. Anzi. Alla risoluzione di 10 megapixel, le foto vengono elaborate con un'interpolazione di quattro pixel in uno, in modo di catturare molta più luce e dettagli. E i risultati sono notevoli: in condizioni di buona luminosità la qualità delle foto scattate con Huawei P20 Pro è ottima, c'è solo una nitidezza troppo invasiva per i miei gusti, ma è al buio che il nuovo top di gamma da il meglio di se e permette risultati irraggiungibili da tutti gli altri suoi concorrenti grazie alla modalità di scatto "Notte", che permette di scattare foto con un'esposizione di fino a 6 secondi a mano libera.

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Come è possibile? Con l'intelligenza artificiale, che nel Huawei P20 Pro viene utilizzata per stabilizzare lo scatto. E lo fa estremamente bene: mentre si scatta di notte e a mano libera, nei secondi dello scatto si vede arricchirsi la foto di dettagli e luci, senza mai ottenere scatti mossi o bruciati nelle zone luminose. Fino ad ora è la migliore integrazione dell'intelligenza artificiale mai vista in uno smartphone.

E parlando sempre di intelligenza artificiale, nel Huawei P20 Pro la modalità di selezione automatica delle scene di scatto è ancora più evoluta: ogni volta che si cambia inquadratura si vedrà cambiare automaticamente le impostazioni di scatto, una caratteristica che funziona anche con le foto "ritratto", nelle quali appena si inquadreranno uno o più volti, verrà sfocato lo sfondo.

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Ottimi i video, almeno fino alla risoluzione 1080p a 30fps, dove abbiamo immagini estremamente stabili e si ha quasi la sensazione di utilizzare un gimbal, un po meno in 4k a 30 fps, dove i video possono risultare leggermente tremolanti. Insomma, quella del Huawei P20 Pro è probabilmente la fotocamera al vertice tra tutti i dispositivi attualmente disponibili nel mercato. C'è poco da fare.

Software Huawei P20 Pro

Il sistema operativo che anima il nuovo P20 Pro di Huawei è Android 8.1 Oreo. È l'ultima versione dell'OS di Google, che nel top di gamma dell'azienda è stata personalizzata dalla EMUI 8.1. Purtroppo però, non ci sono particolari novità e troviamo ancora presenti la solita interfaccia grafica e i software dell'azienda.

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Con un salto generazionale del livello di quello visto nel HuaweiP20 Pro, personalmente trovo quella software la caratteristica meno aggiornata e ormai più "retrò" di questo smartphone. L'interfaccia grafica rimane molto semplice da utilizzare, ma è come se quelli di Huawei abbiano focalizzato tutte le attenzioni sull'hardware, tralasciando la GUI che anche se rimane snella e veloce, ormai graficamente potrebbe sembrare vecchia.

Prezzo e data di vendita in Italia di Huawei P20 Pro

Huawei P20 Pro è stato commercializzato in Italia ad un prezzo da puro top di gamma: parliamo di 899 euro, adesso disponibile da 619 euro, un prezzo leggermente inferiore rispetto agli altri protagonisti di questo 2018, ma di certo non estremamente concorrenziale. Solo il tempo sarà in grado di dirci se le persone capiranno le potenzialità di questo dispositivo e apriranno gli occhi, scegliendolo come migliore alternativa ai vari S9 di Samsung. Cosa che, personalmente, farei senza pensarci due volte.

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