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Opinioni

Perché il Sonos One è l’unica (vera) alternativa all’HomePod di Apple e al Google Home Max

Recensione dello speaker intelligente WiFi di Sonos, caratterizzato da un design minimale e da una qualità audio di fascia alta. Concorre direttamente con HomePod di Apple e il Google Home Max, più costosi e non disponibili in Italia, e lo fa con un ecosistema estremamente ottimizzato in grado di garantire un audio multiroom e sistemi surround wireless di ottima qualità e molto semplici da utilizzare.
A cura di Dario Caliendo
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Quando si inizia a parlare di diffusori audio, soprattutto per quanto riguarda il mercato degli speaker bluetooth e degli smart-speaker, è chiaro che si inizia a parlare di un mercato ricco di prodotti, alternative e funzionalità per tutte le tasche e la caratteristica che realmente riesce ormai a fare la differenza, è quel difficoltoso rapporto tra qualità audio e funzioni smart. Generalmente, i dispositivi smart puntano più sull'integrazione di funzionalità avanzate che sulla ricerca di un "audio perfetto", viceversa i prodotti audio di alta qualità, tendono ad essere molto poveri di funzionalità smart.

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E poi arriva Sonos, un'azienda americana che negli ultimi anni è diventata uno dei marchi più importanti del settore e che abbiamo già visto nella recensione della Sonos Beam (una soundbar smart), che è forse uno dei pochi produttori a non tralasciare alcun particolare produttivo: dalla qualità audio, all'integrazione delle funzionalità avanzate fino ad arrivare agli assistenti vocali integrati, i prodotti di Sonos sono tra i migliori (e più costosi) attualmente disponibili in questa particolare fetta di mercato. E il Sonos One non fa eccezione. Disponibile da poco meno di un anno, nel corso della sua ancora breve vita, lo smart speaker di Sonos ha ricevuto repentini aggiornamenti ed ha da sempre integrato Alexa, l'assistente digitale di Amazon che, per ora, non è ancora possibile utilizzare in Italia e che entro la fine del 2018 dovrebbe essere affiancato anche da Google Assistant.

A rendere possibile questa "magia" sono sei microfoni far-field con riconoscimento e cancellazione del suono, che dovrebbero essere in grado di riconoscere la voce entro 10 metri di distanza, che è possibile disattivare tramite il controllo touch posizionato sulla parte alta dello speaker con il quale si controllano anche la riproduzione musicale e il volume. Nella parte inferiore è presente il connettore per l'alimentazione, essenziale per il funzionamento del Sonos One data l'assenza della batteria, e nella parte posteriore è presente l'ingresso per il cavo ethernet.

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All'interno dello speaker WiFi (e, badate bene, non Bluetooth) è presente un sistema con due drive, un mid-woofer in ampia gamma e un tweeter, gestiti da due amplificatori digitali di classe D. E se avete avuto già la possibilità di provare un Play:1 e ne avete apprezzato la qualità audio, con il Sonos One non rimarrete assolutamente delusi: l'audio è di altissima qualità, morbido e mai gracchiante sulle frequenze alte. Le basse frequenze sono forse quelle che più risentono delle ridotte dimensioni dello smart speaker, ma stiamo parlando di un dispositivo dalle dimensioni di 161 x 120 x 120 mm, in grado di garantire una potenza tale da riempire senza alcun problema una stanza di circa trenta metri quadrati.

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Specifiche tecniche Sonos One:

  • 2 amplificatori classe D / 1 tweeter / 1 mid-woofer
  • 6 microfoni far-field
  • Connettività Wi-Fi b/g 2.4 GHz / Ethernet 100
  • Dimensioni 161 x 120 x 120 mm /
  • Modalità sorround con Sonos Beam Playbar e Playbase
  • Modalità stereo con altro Sonos One
  • Compatibile AirPlay 2 e Google Assistant

Molto interessante anche la funzionalità Trueplay, disponibile solo su alcuni modelli iOS (tra cui non figura l'iPhone X o il nuovo iPhone XS Max), che grazie ad una procedura guidata analizzerà l'audio riprodotto dagli speaker personalizzandone l'equalizzazione in base all'ambiente in cui sono stati posizionati.

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In ogni caso, il massimo sarebbe utilizzare il Sonos One con altri diffusori dell'azienda, chiaramente una configurazione non per tutte le tasche, ma di altissima qualità: è possibile utilizzarlo stereofonia associandolo con un altro One, oppure in surround wireless associandolo ad una soundbar prodotta dall'azienda. Ed è questa la configurazione più interessante, che mi ha spinto a preferire il sistema di Sonos rispetto ad un tradizionale impianto surround con il cavo: associando due Sonos One alla Sonos Beam, sono riuscito ad ottenere un sistema surround totalmente wireless, che trasmette tramite la rete WiFi e cattura l'audio direttamente dalla porta HDMI: insomma, la perdita di qualità è pari a zero e la comodità di non avere cavi per casa è impagabile (anche se, in effetti, per un sistema del genere è necessario spendere un bel po').

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Il cuore dell'ecosistema di Sonos è senza dubbio l'applicazione e chi già conosce gli speaker dell'azienda sa che si tratta di un'app molto affidabile, che guida l'utente sin dalla prima installazione e che integra una serie di funzioni avanzate. È possibile associare il proprio account di Spotify e rendere la Beam uno speaker wireless per lo streaming musicale, e così come per Spotify la soundbar di Sonos è compatibile con Apple Music, Google Play Musica, Tidal e tantissime altre piattaforme. Non manca la compatibilità con AirPlay 2, il che non solo rende possibile il controllo di Siri tramite la soundbar, ma renderà possibile inserire il dispositivo di Sonos in un sistema multi room basato sulla piattaforma di Apple, oppure renderà possibile utilizzare gli speaker dell'azienda come diffusori audio wireless per il Mac: comodissimo.

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Sonos One è in vendita al prezzo ufficiale di 229 euro, nelle colorazioni in bianco e in nero. È chiaro, non è una soluzione per tutte le tasche, soprattutto in vista di un sistema multiroom o surround con più dispositivi, ma si tratta in ogni caso di un prezzo attraente, soprattutto considerando la qualità audio e l'ottimo ecosistema. Il design minimale del dispositivo e l'estrema funzionalità dell'app lo fanno quasi assomigliare ad un prodotto Apple, peccato però per l'assenza di Alexa e di Google Assistant, in arrivo entro il 2018, che per ora rendono lo smart speaker di Sonos "intelligente a metà".

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