Regione Puglia, una legge per Open Data e software libero
La Regione Puglia si conferma come una delle amministrazioni più attive nel campo della trasparenza e dell'ottimizzazione delle risorse informatiche, con l'approvazione di una nuova legge regionale che segna una vera e propria svolta nel rapporto tra istituzioni e tecnologia. Nella stessa seduta è infatti arrivato l'ok bipartisan sulla liberalizzazione dell'accesso a tutte le informazioni detenute dalla Regione sotto forma di Open Data e, qui c'è la vera novità, l'obbligo per l'amministrazione e per tutti gli uffici e gli enti ad essa collegati di utilizzare software distribuiti con licenza Open Source. Un vero passo avanti nella promozione di programmi cosiddetti “liberi”, ovvero il cui codice sorgente è modificabile senza l'intervento dell'azienda che lo ha realizzato, un passaggio importante in quanto tali programmi possono essere eseguiti per qualsiasi finalità e non solo quella per cui sono stati specificatamente progettati e modificati per venire incontro alle esigenze più mirate senza la necessità di acquistare altri prodotti.
Un risparmio quindi per la pubblica amministrazione stimato tra il 15% e il 20% ed un incentivo per quanti realizzano software open source per quello che Nicola Fratoianni, Assessore all'Innovazione, ha definito “un controllo democratico delle tecnologie”. Soddisfazione anche da parte di Nichi Vendola che ha affermato “la Puglia si conferma regione all’avanguardia e che fa tendenza: il software libero è una straordinaria opportunità e una conquista fondamentale per i cittadini”. Rocco Palese, capogruppo PDL alla regione ed uno degli autori di alcune modifiche presenti nella legge ha affermato “la legge sul software libero approvata oggi in Consiglio regionale è certamente uno strumento importante per aumentare e favorire la partecipazione democratica dei cittadini e la trasparenza degli atti amministrativi”.