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Snapchat, alcune email rubate svelano che la start-up potrebbe lanciare un’etichetta discografica

Da alcuni scambi di email pubblicati in seguito all’attacco hacker ai danni di Sony, si evince che Snapchat aspira a diventare una vera e propria etichetta discografica. Il CEO della start-up avrebbe già incontrato il presidente di Vevo, ma le trattative si sarebbero interrotte subito a causa delle richieste troppo alte i termini di guadagni.
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A cura di Marco Paretti
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snapchat etichetta musicale

Snapchat è la nuova grande protagonista dello scandalo derivato dall'attacco hacker ai danni di Sony Pictures avvenuto nelle scorse settimane. Michael Lynton, CEO di Sony Entertainment, siede infatti nel consiglio d’amministrazione di Snapchat e negli ultimi mesi ha dato vita ad una fitta corrispondenza con Evan Spiegel, CEO di Snapchat.
Grazie alla diffusione di queste mail è stato possibile conoscere alcuni retroscena di accordi passati – come l'offerta di acquisizione da parte di Facebook – e molti dei piani per il futuro della start-up, compreso il business plan creato da Spiegel. Tra questi, dagli scambi di email si evince che Snapchat aspira a diventare una vera e propria etichetta discografica.

"Pensa che ogni servizio musicale sul mercato faccia schifo e vuole essere un produttore" ha scritto Dennis Kooker, presidente del business digitale di Sony, riguardo il progetto di Spiegel "Non vuole creare un servizio musicale ma un'etichetta con la quale concentrarsi su alcuni artisti e promuoverli all'interno della sua piattaforma".
Kooker ha poi spiegato di aver provato a incoraggiare Spiegel a testare il concept prima di lanciarsi nella creazione di un'etichetta vera e propria, un consiglio che il CEO di Snapchat potrebbe ascoltare.

In seguito, più precisamente ad agosto, Spiegel ha incontrato il presidente di Vevo Rio Caraeff per discutere di una potenziale partnership grazie alla quale creare un riproduttore video integrato in Snapchat. Le negoziazioni si sono però interrotte quasi subito a causa delle richieste troppo alte da parte della start-up.
Secondo Caraeff, infatti, Spiegel avrebbe chiesto il 40% dei guadagni rifiutando ogni altra proposta da parte di Vevo. Per il progetto musicale di Spiegel non è però tutto perduto, da agosto le trattative potrebbero essersi riprese e essere attualmente in fase avanzata. Questo il testo completo della mail scritta da Dennis Kooker a Michael Lynton.

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Michael

Ieri sono riuscito a vedere Evan solo per 30 minuti, ma è stato abbastanza per farmi raccontare i suoi pensieri e ottenere alcuni spunti di cui parlare in merito ad un ruolo nel settore musicale di Snapchat. Non ha mostrato nessuno sviluppo della piattaforma che possa in qualche modo beneficiare della musica, ma ne ha accennato durante la discussione. Per prima cosa, pensa che ogni servizio musicale sul mercato faccia schifo e vuole essere un produttore. Non vuole creare un servizio musicale ma un'etichetta con la quale concentrarsi su alcuni artisti e promuoverli all'interno della sua piattaforma. In seguito ha fatto marcia indietro sul creare fin da subito un'etichettadiscografica in favore di un test più approfondito sul concept. Ovviamente non comprende alcune delle importanti sfumature di questo business riguardanti quali diritti ha o non ha un'etichettadiscografica.

Ho apprezzato l'introduzione. Tornerò dal mio team con alcune di queste proposte per vedere se possiamo creare qualcosa che possa rispecchiare la direzione di Evan e convincerlo che anche noi possiamo portare qualcosa a Snapchat. Abbiamo un sacco di idee nostre, ma non credo che Evan le ascolterà fino a quando non lo aiuteremo ad ottenere ciò che vuole. Per favore fammi sapere se ne vuoi parlare.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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