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Steve Jobs persona dell’anno secondo il Financial Times

Il Financial Times premia Steve Jobs: nessun geek, quest’anno, ha venduto più di lui. Dopo l’incoronazione di Zuckerberg e quella morale di Assange, la rivincita dei Nerd sembra diventare realtà.
A cura di Anna Coluccino
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steve jobs

Mai come quest'anno, ognuno sembra avere una propria, personale, opinione su chi sia la persona dell'anno 2010. Se la redazione del Time Magazine ha eletto Mark Zuckerberg, infatti, i lettori hanno mostrato una netta preferenza per Julian Assange. Ora, anche il Financial Times decide di dire la sua in materia ed incorona Steve Jobs. La motivazione è molto semplice: Apple, quest'anno, ha infilato un record dietro l'altro, e lo ha fatto proprio mentre il resto del mondo (USA in testa) viveva una delle peggiori recessioni della storia contemporanea. Il 2010, inoltre, è stato l'anno del lancio dell'ennesima "invenzione" di Jobs: l'iPad. Una scommessa in cui erano in molti a non credere e su cui si è fatta tanta ironia. Alla fine, però, l'iPhone gigante si è imposto sul mercato in tempi record, portando la Apple a raggiungere fatturati mai visti prima. Insomma, Jobs ha vinto ancora, ed ha così tanto impressionato il FT da portare la giornalista Emma Jacobs a redarre un interessante articolo dal titolo "I geek erediteranno la terra".

Molto tempo è passato dai tempi de La Rivincita dei Nerds, film culto che ha introdotto il termine "nerd" nel linguaggio comune e che racconta delle alterne fortune di un gruppo di intellettuali sfigatelli alle prese con le angherie di giovani giocatori di football nerboruti; una pellicola che è stata in qualche modo profetica. Da qualche tempo a questa parte, infatti, il mondo geek sembra dominare l'universo economico, finanziario e non solo. Tutti i candidati al titolo di "persona dell'anno 2010", infatti, appartengono alla categoria dei nerd e, sebbene molto diversi tra loro, si tratta di uomini dall'indubbio successo e dal fascino in qualche modo oscuro e perverso, tipico di coloro che non devono aver avuto un'infanzia fatta di donne e gloria ma che, nel tempo, hanno saputo mostrare il loro valore.

Insomma, volendo prendere in prestito una metafora tutta maschile, i tech-addicted sembrano essere i candidati perfetti a diventare i nuovi maschi alfa e, considerata l'età anagrafica, possiamo ben dire che Steve Jobs e Bill Gates sono stati i pionieri di questa nuova tendenza; tendenza che vede in Mark Zuckerberg e Julian Assange dei degni eredi dagli opposti caratteri. Una sorta di Caino e Abele dei giorni nostri, laddove l'assegnazione del ruolo di Caino non è così scontata come potrebbe sembrare.

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