Ad inizio 2013, il New York Times è stato vittima di una lunga serie di attacchi (dutata ben quattro mesi), da parte di un gruppo attivista di hacker cinesi, dopo la pubblicazione di un rapporto sulle finanze della famiglia del premier cinese Wen Jiabao.
A quanto pare, i presunti aggressori sono tornati a combattere la loro personale lotta contro il giornale newyorkese, utilizzando un malware molto più evoluto e difficile da bypassare.
Secondo quanto riporta Fire Eye, gli hacker "sembrano essere di nuovo attivi, utilizzando una nuova e più evoluta versione del malware di loro creazione". Gli obbiettivi restano società ed organizzazioni coinvolte nello studio e nella definizione di politiche economiche.
I ricercatori hanno notato che le tecniche di revisione, le tattiche, o le procedure (TTP) hanno subito un "improvviso cambiamento", cosa che accade quando gruppi di hacker più grandi e di maggior successo si uniscono a gruppi più piccoli, ed avvertono che i loro nuovi metodi di attacco potranno essere un pericolo non indifferente, molto difficile da combattere.