
Nei tribunali italiani TripAdvisor viene sconfitto. Dopo un episodio simile avvenuto in Francia, anche nel Bel Paese l'azienda è stata costretta a rimuovere una recensione considerata falsa e diffamatoria "in quanto non frutto di reale esperienza da parte del recensore e, quindi, preordinata a danneggiare il ricorrente e, in particolare, a fornire agli occhi del pubblico una artefatta rappresentazione delle caratteristiche dello stesso". È il risultato raggiunto da Anna Paola Klinger e Marianna De Giudici, due avvocate di Venezia. Negli Stati Uniti, invece, molte delle richieste di rimozione sono state respinte dai giudici, secondo i quali TripAdvisor sarebbe solo un aggregatore di opinioni e non dovrebbe rispondere delle stesse davanti alla legge.
La recensione negativa, dal titolo "Evitare, è apparsa su Tripadvisor lo scorso 29 ottobre ad opera di Mangiafuoco59, un recensore con 44 commenti all'attivo. Secondo la Klinger quella dell'utente non è una recensione, bensì una diffamazione vera e propria. Un conto, infatti, è criticare la cucina, un conto è se ad essere sotto accusa sono le persone e i proprietari. "Sporchi, cari e maleducati" recita l'introduzione della recensione "Specie il proprietario". Ed è proprio questo il passaggio che ha convinto il giudice ad accusare il servizio di diffamazione.

Per quanto riguarda la veridicità, secondo il giudice l'opinione è falsa per tre motivi: l'utente è anonimo, in entrambe le versioni – i proprietari erano riusciti a fare eliminare la recensione, poi subito ripubblicata – è presente un errore di battitura e il recensore parla prima di visita singola e poi di visite ripetute: "Solo se i camerieri vi conoscono e sanno che riceveranno una buona mancia allora eviteranno di lasciare i vostri piatti a freddarsi sulla mensola della cucina e di farvi attendere ore per mangiare". Ora la palla passerà alla sede principale di TripAdvisor, visto che all'udienza il servizio non si è presentato né in prima persona né rappresentato da un legale. Nelle scorse ore, comunque, la recensione negativa è sparita dal sito, ma non è ancora chiaro se per mano dell'amministrazione o dell'utente.
In realtà Tripadvisor era già finito nel mirino di un'indagine dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che ha emesso una multa da 500 mila euro nei confronti del servizio. L'Antitrust ha multato Tripadvisor poiché nel pubblicizzare la propria attività, "enfatizza il carattere autentico e genuino delle recensioni, inducendo i consumatori a ritenere che le informazioni siano sempre attendibili, espressione di reali esperienze turistiche". Per l'antistrust infatti il noto portale non verifica in modo opportuno l’autenticità e la correttezza dei commenti e delle recensioni postate dagli utenti all'interno di Tripadvisor mentre il sito internet promuove il servizio parlando di commenti autentici e veritieri.
