Twitter diventa molto redditizio e invade anche altre sfere della comunicazione
Twitter è molto redditizio; l’azienda ha lanciato molti prodotti che garantiscono ottimi profitti e, dopo qualche test su alcuni account, è possibile ricavare le cifre di guadagno e dei costi per le campagne di sponsorizzazione sul più famoso social network di microblogging. Prima di tutto i costi: l’azienda ha circa 500 dipendenti; di solito una società di tecnologia sostiene un costo di 100mila dollari per dipendente, questo include tutto, costo dell’azienda, affitto, server etc. Così, all’incirca i costi di Twitter sono di 50 milioni di dollari all’anno.
L’azienda ha tre fonti di reddito: Firehose, Promoted Trends e Promoted Account. Twitter guadagna per l’accesso ai propri Firehose, dunque a tutte le informazioni e tweets in tempo reale. Le proprie prime fortune economiche sono state fatte proprio vendendo i dati a Microsoft e Google per i loro motori di ricerca; Google però ha recentemente rinunciato a far apparire nei risultati di ricerca i contenuti ed i tweet non rinnovando l’accordo con l’azienda di San Francisco. Dopo il lancio di Google Plus, BigG sta provando a competere proprio nell’ambito del social web con gli altri giganti del settore; anche in quest’ottica deve essere letto il mancato rinnovo con Twitter. I rumors sul primo accordo dicevano che valse circa 20 milioni di dollari.
Oggi Firehose di Twitter è molto più grande, ma possiamo considerare che valga ancora la stessa cifra; i Promoted Trends sono esauriti e recentemente, in base all’aumento del prezzo, costano 120mila dollari al giorno; probabilmente il costo aumenterà ancora visto che si sta iniziando a lanciare specifici trend per determinate nazioni (Twitter lavora a stretto contatto con il Giappone, fin dalla creazione). Calcolando gli sconti e gli accordi presi con i clienti, si può approssimare il valore dei Promoted Trends di 100mila dollari per 350 giorni all’anno, il fatturato sarebbe di 35 milioni di dollari.
Infine ci sono i Promoted Account che, si mormora, sono i più redditizi: Twitter ha 600 inserzionisti ha dichiarato l’amministratore delegato Dick Costolo. L’acquisto minimo è di 15mila dollari per 3 mesi, alcuni inserizionisti spendono tanto mentre altri forse spendono milioni; una stima prudente si potrebbe aggirare, calcolando che ogni inserzionista paghi in media 50mila dollari, intorno ai 30 milioni di dollari di fatturato all’anno, non comprendendo i costi per eventuali accordi etc.
Le cifre e il futuro di Twitter
Costi
- 50 milioni di dollari
Fatturato
- Firehose: 20 milioni di dollari
- Promoted Trends: 35 milioni di dollari
- Promoted Account: 30 milioni di dollari
- Totale: 85 milioni di dollari
Di solito le aziende americane di maggior successo non diffondono i loro profitti per non attirare molta attenzione, non far sapere ai competitor cosa funziona e cosa no e lasciare che si venga sottovalutati all’esterno. Twitter è in concorrenza con Facebook e Google nella pubblicità online e nella creazione di nuovi formati di annunci “social”. Quest’anno è verosimile che l’azienda guadagni 100 milioni di dollari. Chi pensava, compreso la stampa, che non ci fosse un modello di business si sbagliava; una volta che sarà creato il nuovo modello di annuncio, il servizio non potrà smettere di crescere e più utenti significa più profitti. Può darsi che Twitter sia la nuova tv, di certo è un mezzo di grande valore che, oltre ad essere centrale nella comunicazione politica internazionale e nel progresso sociale, gli inserzionisti iniziano a pagare milioni di dollari pur di avere uno spazio sul famoso social network di microblogging.