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Google elimina Twitter dalle Serp: la guerra dei social network è cominciata

BigG sceglie di non rinnovare l’accordo con Twitter per far comparire i post del social network nei risultati delle ricerche, proprio a ridosso del lancio di Google+. È l’inizio della guerra dei social network?
A cura di Angelo Marra
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Come nella migliore tradizione militare, una delle ragioni di una clamorosa sconfitta può risiedere nell'aver sottovalutato la potenza dell'avversario. L'ascesa di Facebook alla gloria mondiale, per quanto si possa riconoscere a Zuckerberg l'originalità dell'idea, è stata agevolata anche dalla quasi totale assenza di rivali di un certo spessore nel campo dei social network ed è così che a Palo Alto possono fregiarsi del record di 750.000.000 di utenti sparsi in tutto il globo.

Twitter dal canto suo è riuscito in qualche maniera a sopravvivere grazie alla diversità della sua struttura che non lo ha messo in diretta competizione con Facebook, riuscendo anzi a superare la soglia dei 250.000.000 tweeters. Il colosso bianco e blu e la piattaforma di microblogging si sono trovati così dominanti in una scena quasi totalmente priva di concorrenti, fatta esclusione per alcune zone limitate del pianeta in cui le due big star non sono riuscite ad imporsi, ma nel complesso senza avere alcun tipo di timore riguardo la loro leadership.

La scia del successo e della popolarità deve però aver distratto i due colossi, che non hanno saputo cogliere le mosse di chi stava operando nell'ombra, silente. Mentre infatti Twitter ampliava la sua rete, Google siglava un accordo con il social network dell'uccellino per far comparire i tweet nei risultati di ricerca del motore di Mountain View. Una buona soluzione sicuramente per Twitter, che ha beneficiato così di un archivio per i milioni di post che ogni giorno vengono sparati nella piattaforma, ma Google cosa ci guadagnava? L'interesse sembrava risiedere soltanto nella possibilità di estendere il campo delle ricerche (e delle risposte) anche ai tweet di tutto il mondo, ma la realtà si è dimostrata ben altra.

BigG ha potuto infatti studiare a lungo la struttura dei social network, comprenderne i meccanismi ed i segreti, tramite un attentissimo monitoraggio che ha investito anche Facebook, e mentre i due giganti mietevano successi e incappavano in cantonate memorabili, a Mountain View si prendevano appunti per la nuova creatura a cui si stava da tempo lavorando segretamente. Adesso però le carte sono state scoperte, Google+ è realtà e la controffensiva di BigG è appena cominciata.

Da buon cacciatore ha saputo attendere il momento giusto, riuscendo anzi a far dipendere dai propri database parte del successo di quello che oggi è a tutti gli effetti un suo rivale, ovvero Twitter. Ora però la festa è finita e Google ha deciso di non rinnovare l'accordo con il social network per l'utilizzo dei tweet nei risultati di ricerca. Un danno di grande portata per il sito dell'uccellino, la perdita di un'ottima vetrina pubblicitaria che vanta numeri di visitatori a nove cifre.

La dimostrazione di questa tensione tra le due aziende è dimostrata dal fatto che l'accordo con Bing, il motore di ricerca della Microsoft, siglato contemporaneamente a quello con Google, è stato rinnovato senza alcuna obiezione da parte di Redmond, mentre BigG ha optato per l'interruzione. Ma ora che Google+ è entrato nella partita non intende in alcun modo favorire il successo dei suoi avversari e si prepara per la scalata al suo prossimo obiettivo, il gigante di Zuckerberg.

Twitter intanto continuerà il suo rapporto con Bing e Yahoo!, ma è senza dubbio che il non poter contare più sul motore di ricerca maggiormente utilizzato al mondo rappresenti per l'azienda un vero colpo basso, in un momento peraltro particolarmente delicato per Twitter, aspramente criticato dai suoi utenti per la recente politica pubblicitaria, particolarmente invasiva. In attesa di scoprire le prossime mosse di Google, non rimane che mettersi comodi e prepararsi allo spettacolo, la guerra dei social network è appena cominciata.

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