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Venerdì Elon Musk mostrerà in funzione i chip che vuole impiantarti nel cervello

Tra poche ore il numero uno di Neuralink mostrerà al mondo gli ultimi progressi raggiunti dai ricercatori della sua startup che punta a fondere le intelligenze umane e artificiali. La promessa per il momento è quella di vedere in funzione per la prima volta un dispositivo del gurppo capace di intercettare l’attività dei neuroni.
A cura di Lorenzo Longhitano
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L'azienda più ambiziosa del miliardario Elon Musk non è la casa automobilistica Tesla né la SpaceX destinata ai viaggi interplanetari. Si tratta di Neuralink, un'attività relativamente recente attraverso la quale l'imprenditore intende rendere possibile la comunicazione tra uomo e macchina con chip impiantati nel cervello degli ospiti in carne e ossa. Di quest'avventura ai limiti della conoscenza scientifica si parla ormai da tempo, ma stando a quanto anticipato dallo stesso Elon Musk la giornata di venerdì sarà particolarmente significativa nella storia dell'azienda: in quell'occasione saranno mostrati gli ultimi progressi degli scienziati del gruppo, che dovrebbero includere per la prima volta un dispositivo già funzionante.

Cosa sono i chip Neuralink

L'azienda di Elon Musk sta lavorando su quella che definisce un'interfaccia cervello-macchina: un prodotto capace di far parlare le macchine direttamente con la coscienza degli interlocutori, e viceversa. Si tratta nello specifico di un chip con degli elettrodi che, messi a diretto contatto con i neuroni del cervello, potranno interferire con la loro attività elettrica, captandone i segnali e distribuendone a loro volta all'ospite: nella prima fase del progetto il risultato dovrebbe rendere gli utenti in grado di impartire comandi ai dispositivi collegati, e ai prodotti tecnologici di comunicare informazioni basilari a chi li utilizza.

Rispetto alle soluzioni di generazione attuale già sul mercato, i chip in fase di progettazione da parte dell'azienda di Musk si basano su elettrodi più lunghi e flessibili – larghi meno di un capello – che dovrebbero inserirsi tra i neuroni più in profondità comunicando meglio con l'ospite. Questa scelta promette anche di essere più sicura sul lungo periodo ma rende particolarmente difficile impiantare i chip, motivo per cui il gruppo sta lavorando anche su speciali robot ad alta precisione che siano in grado di impiantare gli elettrodi senza rischi.

Cosa ha promesso Musk

Nelle scorse settimane Elon Musk aveva già promesso un aggiornamento sullo stato dei lavori di Neuralink per il 28 agosto, ma nelle ultime ore ha pubblicato un tweet che ha saputo riportare l'attenzione sulla data cerchiata in rosso sul calendario: secondo il cinguettio, nella giornata di venerdì verrà mostrato un dispositivo neuralink funzionante; in particolare – ha aggiunto Musk in uno dei tweet successivi – il dispositivo saprà mostrare in tempo reale l'attività di alcuni neuroni adiacenti agli elettrodi. Non è chiaro con precisione come si svolgerà la dimostrazione di domani, ma se dovesse andare come previsto potrebbe accelerare lo sviluppo di interfacce già esistenti come quelle che consentono di controllare arti meccanici a pazienti che hanno subito amputazioni o lesioni spinali.

Il futuro

La missione di Neuralink del resto è ancora più ambiziosa. Secondo lo stesso Musk queste innovazioni dovrebbero rappresentare semplicemente le pietre angolari sulle quali si baseranno ricerche future, durante le quali i ricercatori si concentreranno su aspetti come l'interpretazione dell'attività cerebrale umana e su come i chip possano renderla compatibile con i flussi di dati digitali a un livello più alto: l'obbiettivo è far letteralmente parlare uomini e macchine, fino a unirne le intelligenze per fare in modo che il cervello umano resti al passo con gli sviluppi futuri dell'intelligenza artificiale.

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