video suggerito
video suggerito
Opinioni

VeryBello, il portale degli eventi culturali di Expo è un disastro da 35 mila euro

Inaugurato da soli due giorni, il nuovo portale dedicato agli eventi culturali che caratterizzeranno Expo 2015 è un disastro. Verybello è pura improvvisazione: tanti problemi tecnici, lacune nella gestione ed elementi poco trasparenti: era davvero necessario?
A cura di Marco Paretti
86 CONDIVISIONI
verybello

1.300 eventi culturali per raccontare l'Italia. L'obiettivo del nuovo sito web istituzionale Verybello era chiaro e, se vogliamo, semplice: un contenitore in grado di elencare, riassumere e catalogare tutti gli eventi sparsi per l'Italia legati ad Expo 2015. Lanciato in pompa magna dal ministro Franceschini, Verybello riesce effettivamente a cogliere lo spirito di Expo. Quello negativo, però. Se già l'esposizione internazionale, a soli quattro mesi dal suo inizio, non stia di certo navigando in buone acque, il nuovo sito inaugurato dal ministro rappresenta tutto ciò che è stato criticato in questi lunghi mesi di gestazione.

A partire dalla fretta con la quale è stato pubblicato online, probabilmente perché si è arrivati "lunghi" con le tempistiche, con conseguenti problemi tecnici. Troppi, per un sito istituzionale. Come fa notare Matteo Flora sul suo blog, l'accessibilità di Verybello è minata da problematiche davvero banali, con lacune in aspetti così basilari per un sito web da lasciare perplessi tutti gli esperti del settore. Ma tant'è, siamo in Italia e in un sito del ministero la Privacy Policy è totalmente inesistente, non esiste una SiteMap, i link condivisi tramite i pulsanti social rimandano solamente alla homepage e non esistono pagine dedicate ai singoli eventi. Il che è paradossale, visto che in questo modo: 1) non è possibile salvare gli eventi ai quali siamo interessati; 2) condividere un singolo evento sui social. Quindi Verybello che utilità ha?

verybello

Allo stato attuale delle cose ben poca. Il sito è stato chiaramente pubblicato in fretta e furia – nei primi momenti la cartina presente nell'header "tagliava" alcune regioni italiane e non mostrava completamente la Sicilia – e, più che rispondere alle domande riguardanti gli eventi di Expo, ne solleva molte altre sull'ennesima gestione a spanne di un portale di questo tipo. "Pingando" il sito verybello.it è possibile risalire all'IP del server ospitante. L'indirizzo in questione è 104.28.3.76, che oltre a Verybello ospita altri 386 siti. Già qui c'è chi ha storto il naso: un sito istituzionale non dovrebbe risiedere su un server isolato? Generalmente sì, o al massimo può condividere lo spazio web con altri siti istituzionali. Ma questo, ovviamente, non è il caso di Verybello. Il portale degli eventi culturali siede spalla a spalla con diversi portali pornografici, con i quali condivide lo stesso spazio all'interno del server.

I problemi di Verybello partono dalle fondamenta e arrivano fino al marchio stesso. Che non è registrato. Il nome, il simbolo e il marchio non risultano depositati all'Ufficio Marchi e Brevetti, una grave (e inspiegabile) mancanza che se non risolta potrebbe portare a diverse problematiche in futuro. Ciò che risulta registrato, invece, è il sito stesso. Ma alle persone sbagliate. Attualmente Verybello è registrato a nome della società responsabile della sua creazione e non, come invece dovrebbe essere, a nome del Mibact. Il ministero dovrà inoltre fare luce sulle modalità che hanno portato alla selezione della società e ai costi della progettazione e gestione futura. Ma soprattutto dovrà spiegare perché il suo sviluppo non sia stato affidato all'ente nazionale per il turismo, che un progetto simile l'aveva già creato e lanciato tempo fa: Italia.it. E, ancora, in molti si chiedono quale sia l'effettiva utilità di un ulteriore sito istituzionale quando sarebbe stato possibile – e auspicabile – utilizzare il sopracitato Italia.it per la gestione di un calendario degli eventi di Expo 2015.

verybello

L'elemento che però è davvero impossibile da decifrare è un altro: la lingua. Verybello vuole raccontare gli eventi che graviteranno intorno ad Expo da maggio ad ottobre in tutta Italia. Lo farà, ovviamente, per i visitatori stranieri, quelli che, giunti nel Bel Paese, vorranno una chiara guida di ciò che li aspetta. Ecco, se l'obiettivo sono i visitatori stranieri, perché creare un sito web in italiano senza la possibilità di selezionare una versione in inglese?

La reazione della rete è stata, prevedibilmente, immediata e decisa. Tra sabato 24 e domenica 25 i tweet totali riguardanti Verybello sono stati circa 23 mila e l'hashtag #Verybello è diventato in poco tempo trending topic. All'ironia e indignazione (virali) degli utenti ha risposto direttamente il ministro Franceschini con un Tweet: "In 6 ore 500.000 accessi a ! Come speravamo grande pubblicità da ironie, critiche e cattiverie sul web… Verygrazie!". Un dato francamente poco incisivo, anche perché le OTS (Opportunities to See) generate sui social sono state circa 40 milioni. Più che a twittare con arroganza, il ministro Franceschini dovrebbe pensare a rispondere seriamente alle (tante) questioni lasciate in sospeso dal lancio di Verybello. Che di bello, purtroppo, ha ben poco.

86 CONDIVISIONI
Immagine
Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views