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Opinioni

Web Night Show, tutto quello che non fa la tv prova a farlo YouTube

E’ partito il programma “emanazione” dei Web Show Awards, ogni martedì alle 22.00. Tra televisione e internet, mescola youtuber rifiutando i format della tv italiana e mirando ai talk show americani.
A cura di Gabriele Niola
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C’è una parte di YouTube che guarda al cinema, cioè che per realizzare video si ispira a quel che si fa al cinema, ce n’è un’altra invece che non si ispira a nulla, è onestamente naive e amatoriale, un’altra ancora poi che vuole stare più avanti, sperimentando linguaggi nuovi, e una infine che replica meccanismi e idee della televisione. A quest’ultima categoria si richiama esplicitamente Web Night Show, emanazione settimanale di Web Show Awards, l’evento che a Dicembre ha decretato vincitori e vinti dell’anno passato online con un grande spettacolo dal vivo di due ore e passa, trasmesso su YouTube in streaming (del quale sul canale WSAwards ci sono molte meno clip di quanto non si sarebbe detto).

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A condurre c'è Jacopo Morini e la struttura della serata replica i Late Night Show americani più che i grandi varietà dal vivo della nostra tradizione televisiva, certo con meno sfarzo dei WebShowAwards e una maggiore accortezza produttiva.
Web Night Show infatti funziona principalmente come un talk show con uno youtuber protagonista (nella prima puntata erano TheJackaL nella seconda Leonardo De Carli) e diverse clip ad inframezzare, realizzate da youtuber noti. Solo nelle prime due puntate, andate online su YouTube il 25 Febbraio e il 4 Marzo e contemporaneamente su La3  (e così per tutti i martedì dalle 22.00), si sono visti video inediti di iPantellas (uno sketch brevissimo alla loro maniera), TheJackaL (una versione alla loro maniera di Annoying Orange), Micheal Righini (nel più classico video di commento alla vita vera da youtuber) e Leonardo Decarli (con uno strano ma vero che sfrutta video vecchissimi già presenti sul tubo), ma anche youtuber americani come Smosh.

Non c'è molto di talk show effettivo, cioè nonostante la maggior parte del tempo lo si passi in studio con Jacopo Morini e il suo ospite, lo stesso l'idea non è di assistere ad uno spettacolo in cui la discussione è il centro della messa in scena. Infatti, al contrario dei talk americani cui Web Night Show si ispira, non c'è una parte "narrativa" in cui il talent racconta se stesso o qualcosa della sua esperienza ma solo quella ludica in cui il conduttore scherza e gioca con lui. E' evidente che programmi simili non esistono più nella televisione, almeno nei canali generalisti, e la nicchia in cui si inserisce Web Night Show non è dunque servita da niente. Non solo quindi non esistono show che sfruttino questo tipo di umorismo ma non esistono proprio show comici che non siano di cabaret o simil-cabaret in Italia. Dunque ancora una volta internet sembra colmare le richieste inevase dagli altri media.

Ma la cosa ancora più sorprendente è che un tipo di produzione simile non esiste nemmeno su internet (in Italia). Mentre in America accanto alla produzione finzionale esiste anche una florida produzione di show per internet, sia amatoriale, che professionale, che satirica, in Italia nonostante da circa 4 anni internet sia ufficialmente una realtà distributiva dai contenuti anche importanti, lo show non attacca se non nella maniera della clip presa da altri media. In altre parole vengono visti estratti da vecchi spettacoli della tv ma non produzioni nuove ed inedite. La funzione di memoria collettiva di YouTube sembra funzionare meglio per quanto riguarda questi contenuti.

Ecco perchè a margine della diretta in streaming (modalità che tutti stanno sperimentando, La Repubblica in testa, per capire se davvero anche internet può seguire la logica dell’appuntamento tipica della tv che tanto bene si adatta al posizionamento pubblicitario) Web Night Show si ridistribuisce in differita attraverso pillole che, viste da sole, non paiono parte di un programma strutturato ma prelevato di peso dai canali degli youtuber coinvolti.
Come insegna l’esperienza di Nonno Giò, il primo talk show italiano fatto online (dalla vita brevissima), la cosa più intelligente da fare in questi casi è collaborare con chi i video già li fa e un pubblico già lo possiede per poter usufruire di quel tipo di traino. Era già l’idea dietro Web Show Awards, che molto insisteva sulle illustri partecipazioni, e qui si fa ancora più insistente visto che da quel che si comprende le personalità in questione torneranno settimanalmente come tenessero una rubrica fissa.

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