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Wikipedia è stata censurata in Cina

Il blocco sulla versione in lingua cinese è attivo ormai dal 2015, ma fino a un mese fa era comunque possibile consultarne le pagine negli altri idiomi. Ora i cittadini cinesi non possono più accedere ad alcuna versione dell’enciclopedia online, e tentare di aggirare il blocco con una VPN può portare a sanzioni.
A cura di Lorenzo Longhitano
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I cittadini cinesi sono stati completamente esclusi dall'accesso alla più vasta enciclopedia libera del mondo, Wikipedia. Il fatto risale a diverse settimane fa, ma l'annuncio è di questi giorni e arriva dalla Wikimedia Foundation sotto forma di una denuncia pubblica: per il miliardo e trecento milioni di utenti cinesi che tentano di collegarsi all'enciclopedia online, le sue pagine risultano offline fin dal mese di aprile. L'opera di censura messa in atto dal governo di Pechino ha numerosi precedenti che risalgono fino al 2004 ma — lamenta la fondazione — questa volta non è neppure stata accompagnata da preavviso o spiegazioni.

Una stretta più forte del solito

In realtà la versione in lingua cinese di Wikipedia è bloccata almeno dal 2015, ma gli utenti più ingegnosi hanno sempre trovato un modo di consultarne le pagine; intanto le versioni negli altri idiomi sono sempre rimaste disponibili, il che ha reso possibile per gli utenti anglofoni e bilingue continuare a consultare il portale senza troppe conseguenze; inoltre i più ferrati dal punto di vista tecnologico hanno sempre potuto raggungere Wikipedia e le migliaia di altri siti bloccati dal governo utilizzando una VPN. Secondo quanto denuncia Wikimedia Foundation però sembra che tutte le versioni del sito siano state tagliate fuori dagli accessi provenienti dalla Cina, mentre l'utilizzo delle VPN è ormai da mesi regolamentato in modo molto più stretto dalle autorità e il loro utilizzo non autorizzato può ora portare a sanzioni.

La probabile causa

In molti ipotizzano che l'atto sia da ricondursi all'avvicinarsi del 4 giugno, anniversario dell'incidente di piazza Tienamnen che fu il culmine delle omonime proteste di massa sollevatesi nel 1989 a Pechino. La manifestazione venne repressa nel sangue proprio dal governo cinese di allora ed è a tutt'oggi considerata un tabù sia dall'apparato governativo che da parte dell'opinione pubblica, motivo per cui le fonti di informazione che la riguardano vengono sistematicamente occultate, soprattutto con l'avvicinarsi della ricorrenza. Quest'anno ricorre il trentennale della protesta e per questo motivo il governo potrebbe aver preso provvedimenti particolarmente drastici contro la fonte di informazioni più nota sulla faccia del pianeta. Qualche sia il motivo, la richiesta di Wikimedia Foundation è una sola: ripristinare l'accesso al sito il più presto possibile.

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