YouTube apre un canale per i diritti umani
Negli ultimi mesi abbiamo approfondito più volte il ruolo che i social network hanno avuto nelle rivolte in Africa e in Medio Oriente, soprattutto per la possibilità che hanno dato a milioni di persone di condividere informazioni altrimenti filtrate dalla censura di stato. L'accesso all'informazione crea consapevolezza e coscienza e così Twitter, Facebook e YouTube sono diventati validi strumenti per diffondere notizie, portare all'attenzione del grande pubblico ingiustizie e violazioni, organizzare logisticamente le manifestazioni di protesta. In alcuni casi questa investitura dei social network come strumento di verità ha provocato nelle piattaforme stesse atteggiamenti contraddittori; come nel caso di Twitter, che da una parte ha coperto l'identità dei propri tweeters dinnanzi alle richieste delle autorità, dall'altra ha accettato di filtrare alcuni contenuti in determinati paesi per non incorrere nel fastidio della dittatura di turno. In effetti il ruolo dei social network nelle rivolte si è rivelata una sorpresa per le stesse reti sociali, impreparate ad assumere una veste di tale peso. Encomiabile invece è stata la scelta di YouTube, il canale video di Google, che da sempre ha ospitato contenuti che autorità e dittature hanno nascosto dal flusso di informazioni dei media tradizionali. Ora la piattaforma ha annunciato il lancio di un canale tematico dedicato esclusivamente ai diritti umani. Human Right, raggiungibile da questo link, raccoglierà video e contenuti di denuncia su violazioni, casi di discriminazione e razzismo perpetrati da autorità, polizie ed eserciti di tutto il mondo. Non è certo la prima volta che YouTube viene utilizzato per portare il mondo a conoscenza di ingiustizie e violazioni ma si tratta del primo caso in cui un social network istituisce in maniera totalmente autonoma un canale ad hoc finalizzato a denunciare soprusi e violenze. Per Google si tratta invece di un piccolo passo per cercare di recuperare l'autorevolezza e l'imparzialità che in passato più volte sono state messe in secondo piano rispetto a logiche commerciali e scelte di allineamento politico dettate da interessi meramente economici.