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ACTA verso la bocciatura, anche la Kroes si schiera contro

Il Commissario europeo prova a mettere la parola fine sul discusso disegno di legge anti-contraffazione, assicurando che “non sarà più una preoccupazione”. Immediata la rettifica della sua portavoce che ha limato le affermazioni della Kroes ma anche all’interno dell’UE cresce l’opposizione al disegno che ha scatenato proteste in tutto il mondo.
A cura di Angelo Marra
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ACTA sempre più lontana dall'approvazione. Il controverso disegno di legge che ha visto opporsi il mondo della rete alle major discografiche e musicali e al loro ennesimo tentativo di imbavagliare internet rischia di seguire le orme dei precedenti PIPA e SOPA, ritirati a furor di popolo dopo accese manifestazioni in tutto il mondo. Le proteste portate avanti nel vecchio continente (solo in Germania ci sono state oltre 40 manifestazioni) hanno sortito l'esito sperato; durante la conferenza “The European public on the Net” tenutasi nella capitale teutonica Neelie Kroes, Commissario UE per l'Agenda Digitale ha affermato che l'ACTA “non sarà più una preoccupazione”. La “Commissaria” è arrivata persino a lodare le manifestazioni di protesta contro la legge, definendole “una voce politica nuova e forte”.

Una posizione che non rispecchia quella ufficiale dell'UE, schiacciata da una parte dall'industria dell'intrattenimento e dall'altra dalle proteste accorate dei cittadini dei paesi che hanno sottoscritto la legge, tanto che, poche ore dopo, la stessa portavoce della Kroes, Ryan Heath, ha affermato che quella del Commissario non è la parola definitiva ma solo un'indicazione. Si tratta comunque di un'opinione di un certo peso che si inserisce in un quadro che ha visto numerosi governi che pian piano stanno ritirando l'adesione alla legge, a partire dalla Germania (che ha sospeso la ratifica) fino ai paesi dell'Europa dell'est come la Polonia dove l'ACTA è stata definitivamente bocciata.

Insomma, cittadini fortemente contrari, Unione Europea divisa tra sostenitori e detrattori e i governi messi alle strette dagli utenti e costretti, chi prima e chi dopo, ad abbandonare il progetto; a sostenere la necessità di un dispositivo così restrittivo sono rimasti soltanto i rappresentati delle società di autori e compositori, gli stessi che hanno sostenuto (con insuccesso) le altre proposte come il SOPA. Entrambi gli schieramenti sono concordi nella necessità di regolamentare la questione del diritto d'autore ma le soluzioni proposte fino ora sono state concepite in maniera unidirezionale, puntando a tutelare i copyright anche a discapito della libertà in rete. La presa di coscienza del mondo della rete e la consapevolezza di essere diventati ormai una vera e propria forza “politica” hanno però respinto fino ad ora i tentativi delle major di imbavagliare la rete e la presa di posizione della Kroes non fa altro che legittimare ulteriormente questa battaglia di libertà.

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