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Apple in calo a Wall Street in attesa della trimestrale

Apple apre con un calo del 5% anche sulla piazza casalinga di Wall Street. Attesa per la Conference Call di stasera in cui verranno presentati i risultato trimestrali della compagnia di Cupertino.
A cura di Anna Coluccino
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apple crolla in borsa

A poche ore dall'apertura della borsa di Wall Street, stamane, il mondo tech si divideva in apocalittici e speranzosi. Da un lato c'erano quelli che sostenevano che, nonostante le cautele, Apple sarebbe crollata sotto il peso dell'annuncio dell'allontanamento a tempo indeterminato di Steve Jobs per ragioni legate alla sua malattia, e quelli che, invece, erano certi che il mercato avrebbe retto, soprattutto alla luce dei risultati trimestrali che Cupertino presenterà stasera e che si preannunciano entusiasmanti.

Dopo un primo sguardo agli indici di Wall Street, si direbbe che gli apocalittici avevano ragione, ma è pur vero che la Conference Call di Apple è attesa soltanto per stasera, e non è detto -quindi- che nella giornata di domani il titolo non riguadagni il terreno che va perdendo in queste ore. Volendo vivere nel momento, ed evitando di bazzicare il regno delle ipotesi, c'è da dire che il mercato non sembra conferire grande fiducia a Tim Cook, sostituto designato di Jobs. Il titolo Apple, infatti, apre con un calo del 5%, ricalcando la risposta che, nella giornata di ieri, la piazza di Francoforte ha riservato all'annuncio di Steve Jobs.

Ora come ora, comunque, non vale la pena di sbilanciarsi nelle dichiarazioni o di valutare drastiche soluzioni d'investimento, anche perché il calo non è paragonabile ad un vero e proprio "crollo" e, tutto sommato, pare contenuto. L'esperienza ci dice che Tim Cook sa fare il suo lavoro e il naso ci suggerisce che Jobs non avrebbe lasciato Apple proprio alla vigila dei rendiconti trimestrali se questi non fossero stati davvero eccezionali.

UPDATE – 19 gennaio 2010 – ore 10:56

Come volevasi dimostrare, i tanto attesi dati trimestrali di Apple sono a dir poco straordinari. Questo, quasi certamente, porterà il titolo a riacquistare i punti persi sul mercato negli ultimi due giorni, almeno in parte. Nonostante l'assenza forzata di Steve Jobs, infatti, gli investitori non potranno ignorare l'indubbio stato di salute di cui gode l'azienda e, forse, si faranno anche convincere dalle argomentazioni di Cupertino che continua a ripetere che Jobs conserverà il ruolo di CEO e sarà quindi coinvolto nelle decisioni più importanti. Su questo, sinceramente, nutriamo non pochi dubbi. Ma veniamo all'analisi dei numeri raggiunti da Apple nel corso dell'ultimo trimestre del 2010, terminato in data 25 dicembre. Si tratta del primo rendiconto del 2011.

  • 26.74 miliardi di dollari di entrate: un nuovo record
  • 6 miliardi di dollari di guadagno netto
  • 4.13 milioni di Mac venduti – 23% in più rispetto al medesimo trimestre dell'anno precedente
  • 16.24 milioni di iPhone venduti – 86% in più rispetto al medesimo trimestre dell'anno precedente
  • 7.33 milioni di iPad vendute
  • le entrate di iTunes superano il miliardo

L'unico prodotto Apple che conosce un momento di crisi è l'iPod, le cui vendite sono in netto calo rispetto all'anno precedente. Insomma, sembra che il device primordiale da cui tutto ha avuto inizio abbia fatto il suo tempo.

  • 19.45 milioni di iPod venduti – 7% in meno rispetto al medesimo trimestre dell'anno precedente

Le attese per il secondo rendiconto del 2011 sono pari a:

  • 22 miliardi di dollari di entrare
  • 4.90 miliardi di Diluted Earnings per Share (Eps) – ovvero, guadagni disponibili per la società

A tutto questo si aggiunga:

  • il recente lancio del Verizon iPhone – che potrebbe conquistare buona parte dei 93 milioni di clienti di cui gode il leader statunitense delle telecomunicazioni.
  • il tasso di crescita di Apple nel mercato cinese, tra i più floridi al mondo
  • le previsioni di crescita generalizzata nel settore tablet, di cui -al momento- Apple domina il 90%

E se tutto questo non basta a convincere gli investitori a credere in Apple nonostante l'assenza di Steve Jobs, la battuta con cui Tim Cook replica a chi gli chiede quali sia i progetti futuri di Cupertino è l'inequivocabile conferma che Apple E' Steve Jobs e i suoi dipendenti sono ormai jobsianizzati, a prescindere dalla presenza fisica del guru tecnologico negli uffici di Silicon Valley:

"Questo è parte della magia di Apple. Non voglio che qualcuno conosca la magia di Apple, perché desidero che nessuno la copi".

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