A dare la notizia è il Financial Times, che toglie i veli ed analizza quella che potrebbe essere l'acquisizione più grande della storia di Apple, e che rappresenterebbe una vera e propria svolta per la politica di Tim Cook, che da quando è diventato CEO dell'azienda è stato riluttante a perseguire acquisizioni di alto profilo.
Secondo quanto scrive il principale giornale economico-finanziario del Regno Unito, Apple sarebbe interessata ad acquisire tutte le attività di Beats, a partire dalle apparecchiature audio alle cuffie, fino ad arrivare a Beats Music, la nuova piattaforma di streaming musicale introdotta lo scorso gennaio e che potrebbe essere integrata in iRadio e rendere il servizio di Apple molto più competitivo con Spotify o Deezer.
Tanti i fattori a favore l'acquisizione. Prima di tutto Apple ha bisogno di un rinnovamento, c'è poco da fare. Ad ammetterlo sono gli stessi dirigenti di Cupertino, che in una mail resa pubblica nel corso del processo Apple contro Samsung, ha visto Phil Schiller (vicepresidente per il product marketing mondiale dell'azienda) suggerire un forte cambiamento di rotta della tipologia di spot pubblicitari, a seguito dell'enorme successo relativo alla campagna "Next big thing" di Samsung.
L'azienda di Cupertino inoltre è da sempre interessata al mondo della musica e ne è sempre stata un importante protagonista. Sono ormai passati dieci anni da quanto Steve Jobs ha trasformato l'industria musicale con il tuo iTunes e l'introduzione degli iPod, e se da un lato l'affare potrebbe aiutare Cook e soci a tornare sulla cresta dell'onda (e sulle teste di tantissimi utenti affezionati al marchio beats) dall'altro potrebbe essere visto come una sorta di "ammissione" da parte della stessa Apple che per innovare e rinnovarsi avrebbe bisogno di guardare ben oltre i propri laboratori.
La mossa di Apple seguirebbe una serie di acquisizioni di alto livello che hanno caratterizzato la Silicon Valley negli ultimi tempi, dopo i 3,2 miliardi di dollari spesi da Google per acquisire Nest Labs, e gli incredibili 19 miliardi di dollari con cui Facebook ha acquisito WhatsApp, e potrebbe dare una spinta all'azienda di Cupertino anche nell'ambito dei servizi in abbonamento, un settore nel quale Apple ha provato ad entrare con il suo iTunes Match con scarsi risultati, i cui ricavi sono aumentati addirittura del 50% negli ultimi mesi.
Secondo un rapporto della IFPI infatti, l'associazione mondiale dell'industria musicale, il mercato dello streaming online è aumentato a 3,2 miliardi nel 2013 a differenza di quello relativo al download, che è diminuito del 2%.