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Berlusconi contro la tv faziosa: la nuova arma per difendersi? Internet

Il premier, dopo il disastro alle ultime elezioni amministrative, sprona i suoi a imparare a usare Internet: «Dobbiamo imparare ad usare molto di più di quanto facciamo ora la rete, questo è un fatto assolutamente fondamentale» ha dichiarato.
A cura di Vito Lopriore
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Il premier italiano Silvio Berlusconi, un uomo, circondato dal proprio network economico-aziendale, mediatico, politico e culturale, che ha determinato quasi gli ultimi 20 anni della storia italiana, il 1 Luglio ha presentato a Roma l’ultimo congresso nazionale del partito di centro-destra italiano. Durante il discorso iniziale ha parlato della situazione di governo, anche rispetto agli altri paesi europei richiamando l’assetto di potere e parlando dell’unità che la forza politica di maggioranza ha in parlamento; ha sottolineato la necessità di una riorganizzazione e considerato la diaspora interna al partito, ormai, lasciata alle spalle: «Dobbiamo ripartire per consolidarci al centro e sul territorio e preparare le prossime elezioni amministrative che si terranno l’anno prossimo, prodromiche alle elezioni nazionali nel 2013. Nelle ultime elezioni amministrative – ricordando che si è vinto sempre eccetto l’ultima volta – siamo venuti meno: probabilmente i candidati non erano il meglio, abbiamo avuto contro la morsa della televisione di stato (cita Ballarò e Anno Zero) e nei referendum ha vinto la paura dopo gli episodi del Giappone. Il voto dei referendum non attiene alla vicinanza politica al partito; mentre il voto delle elezioni amministrative deve incoraggiarci a un nuovo inizio e ad una maggiore capacità comunicativa: dovremo imparare molto di più di quanto facciamo ora a usare Internet, la rete, questo è un fatto assolutamente fondamentale».

Evidentemente le ragioni di una sconfitta elettorale e del dissenso nel paese non si comprendono se non si fa riferimento a una realtà altra, che non si conosce, la cui potenza invade le coscienze dei cittadini. Ancora una volta la comunicazione è centrale nel definire i paradigmi sociali e politici del paese. Invece che pensare all’economia reale, allo sviluppo dei giovani, alla redistribuzione della ricchezza si addebita l’insuccesso a una realtà astratta che non si conosce e che pervade le coscienze degli italiani: Internet.

Citando il giornalista e tecno-evangelist Riccardo Luna nei suoi Login mensili di introduzione del magazine Wired Italia (la cui lettura è disponibile in un eBook in rete scaricabile qui): «Internet  ci cambia la vita, perché questa rete infinita di persone e pensieri porterà a un mondo migliore, anzi lo sta già creando, e se vi chiedono dove, rispondete pure: ovunque si stabilisca una connessione fra pensieri positivi, una condivisione della conoscenza, una unione di forze lontane grazie a questa straordinaria piattaforma tecnologica ».

Il premier continua a scagliarsi contro la televisione pubblica e contro le trasmissioni di Santoro, fu lui stesso a chiamare il consigliere Innocenzi dell’AgCom, che dovrebbe essere un’Autority indipendente, per far sospendere la trasmissione, addirittura rincarando la dose: «Il mio era uno sfogo plausibile». Plausibile per chi? Per il suo partito, ovvio: ma Internet non è un media broadcasting dove si può cambiare e far oscillare la percezione delle persone in base all’idea di quello che per l’emittente è plausibile. In rete se quello che si dice non corrisponde alla realtà c’è sempre qualcuno che lo fa notare. C’è un controllo auto-normativo impressionante (i social network si fondano inizialmente sui legami reali delle persone, per questo si installa una sorta di senso etico nella maggiorparte delle conversazioni).

“ Internet e Pace, lo sentite? Stanno così bene assieme che verrebbe voglia di non spiegare nulla. E’ già tutto lì. ”
Riccardo Luna

Adesso Berlusconi è convinto di voler usare i nuovi media: «Ecco come Obama ha vinto in America!­­­» sembra abbia dichiarato ai suoi. Lo spavento del governo aumenta, soprattutto rispetto alla sconfitta delle elezioni amministrative a Milano per il quinquennio 2011-2016, il più importante polo finanziario d’Italia. E' stata vincente la campagna elettorale di Pisapia sul web che ha portato i collaboratori della Morattti a rispondere, in poche ore, ai trend sociali pre-elettorali, e aggiornare così confusamente in real time i profili social tanto da provocare una vera e propria Internet tragedy!

Internet è tutto tranne che qualcosa di astratto: è la prima vera forma di comunicazione tra gli uomini che li mette in contatto uno vicino all’altro, con la possibilità di esprimere opinioni, commentare e contribuire alla costruzione di storie, in generale, al miglioramento sociale in particolare e ad una sorta di cambiamento del paradigma culturale: comunicazione narrowcasting, ossia sviluppata tra legami tra persone vicine, anche virtualmente. Il premier ha dichiarato: «Userò i social network contro la tv faziosa­­­» , il dubbio è che l’uso e l’influenza di Internet oggi sia leggermente differente dai mass media personali, sopratutto se ci si rivolge alla storia recente.

La pagina Facebook ufficiale del premier ha 311,574 fan e viene aggiornata una volta circa al giorno.

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