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Bitcoin e criptovalute

Bitcoin in Italia, le transizioni oltre i 1000 euro potrebbero essere tracciate per l’antiriciclaggio

Da Sinistra Ecologia e Libertà arriva una proposta di legge sulla limitazione dell’uso contante e la promozione dell’impiego della moneta elettronica, che potrebbe introdurre l’identificabilità del titolare effettivo della moneta virtuale, per transazioni superiori ai mille euro.
A cura di Dario Caliendo
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La moneta digitale liquida potrebbe presto subire un importante cambiamento, grazie all'intervento dell'Onorevole Sergio Boccaduri (Tesoriere di Sinistra Ecologia e Libertà) che ha presentato un emendamento al decreto legge "Destinazione Italia", con il quale si tenderà – finalmente – a definire Bitcoin e ad avviarne "un processo di riconoscibilità al fine di agevolare la diffusione dei pagamenti elettronici".

Se dovesse passare l'emendamento proposto dal deputato del partito di Nichi Vendola, potrebbe essere introdotta l'identificabilità del titolare effettivo della moneta virtuale, per transazioni superiori ai mille euro, e la relativa applicabilità delle disposizioni vigenti di antiriciclaggio.

"È necessario avviare un percorso fattivo sul Bitcoin poiché la sua innegabile diffusione non può essere lasciata senza una concreta osservazione istituzionale e relativa regolamentazione – sostiene Boccaduri – "Lo sviluppo dell'epayment e il contrasto all'utilizzo del contante deve diventare prioritario ed è per questo che come Sinistra Ecologia Libertà abbiamo presentato una proposta di legge sulla limitazione dell’uso del contante e promozione dell'impiego della moneta elettronica".

Anche se in effetti la diffusione di queste nuove monete in Italia è ancora molto limitata, si tratta di una novità che andrebbe ad influenzare non poco il destino – e l'utilizzo – di Bitcoin e delle altre monete digitali liquide, che devono parte della propria fortuna planetaria proprio alla possibilità di effettuare transizioni in riservatezza e discrezione: la stessa Bitcoin infatti, fu utilizzata come valuta principale in Silk Road, il più famoso tra i “black market” on line, attivo dal 2011, nascosto ed accessibile solo in modalità anonima, nel quale erano possibili l'acquisto e la vendita di sostanze stupefacenti.

"Con un minimo di competenze informatiche, è possibile creare un mercato nero del tutto invisibile alle autorità. I Bitcoin possono agevolare gli scambi. E parlarne non fa altro che alimentare questi mercati", intuì nel 2011 un noto hacker, ecco perchè potrebbe essere fondamentale regolamentarne l'utilizzo e la valuta, non solo in Italia ma anche nel resto del mondo.

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