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Opinioni

Cambiando nome a Instagram e WhatsApp, Facebook rischia di renderli meno rilevanti

Facebook cambierà nome a Instagram e WhatsApp, che diventeranno rispettivamente Instagram from Facebook e WhatsApp from Facebook. Un cambiamento curioso, che rischia di rendere meno cool le due app più trendy del momento?
A cura di Marco Paretti
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Facebook cambierà nome a Instagram e WhatsApp, che diventeranno rispettivamente Instagram from Facebook e WhatsApp from Facebook. La novità, confermata dal social network e in arrivo nel corso delle prossime settimane, è di certo curiosa: che le due app siano di proprietà di Facebook è ormai cosa nota – anche se non tutti gli utenti sembrano esserne davvero consapevoli – ma lo è altrettanto il fatto che il social network di Zuckerberg stia diventando sempre meno interessante per una fascia di utenti che invece si rivolgono sempre più spesso a Instagram e WhatsApp. Perché, quindi, rendere ancora più esplicito questo legame rischiando di rendere meno cool le due app più trendy del momento?

In realtà le spiegazioni sono molteplici. Prima di tutto la possibile frustrazione di Zuckerberg dovuta al fatto che a Facebook non venga riconosciuto il merito per il successo delle altre due applicazioni, un elemento sul quale ora ha campo libero: negli ultimi anni Zuckerberg è riuscito ad eliminare completamente i co-fondatori di tutte le app acquisite, portando all'uscita dei creatori di Instagram lo scorso autunno e all'abbandono di quelli di WhatsApp poco prima. Ora, quindi, Zuckerberg è libero di associare la sua creatura a quelle acquisite nel 2012 (Instagram) e nel 2014 (WhatsApp) senza il rischio di frizioni interne.

Zuckerberg vuole eliminare l'indipendenza delle app

C'è poi il discorso relativo alla fusione delle infrastrutture che sorreggono le applicazioni e i relativi servizi e che presto saranno interconnesse. Un elemento che probabilmente ha portato alla decisione di terminare l'era dell'indipendenza. Già, perché fino ad ore le due applicazioni godevano di una sorta di lasciapassare che gli consentiva di lavorare in totale autonomia. Avevano i propri CEO, gli uffici separati e indirizzi email unici. Facebook ha persino consentito a WhatsApp di avere scrivanie più belle e bagni più curati. Ora tutta questa indipendenza finirà.

L'idea che ora Facebook vuole dare ai suoi prodotti è quello di una famiglia di servizi posizionati sotto al cappello del social network. Una decisione che per l'azienda di Menlo Park è utile anche a livello legale. Per anni i più critici hanno accusato Zuckerberg di avere poco controllo sul suo impero. Ora se lo sta riprendendo. Lo sta facendo, peraltro, proprio in un momento critico dal punto di vista dell'attento scrutinio che lo ha colpito negli ultimi mesi: recentemente la Federal Trade Commission ha annunciato un'indagine sulle acquisizioni del colosso dei social per capire se queste fusioni sono state portate avanti per schiacciare la concorrenza. Il rebranding delle app potrebbe far parte di un processo che Facebook ha progettato per far pensare che le tre app siano già fuse tra loro.

Instagram rischia di diventare meno trendy

Il problema è che, indipendentemente dalle cause, questo nuovo approccio potrebbe portare non poche grane per il social network. Almeno dal punto di vista degli utenti, che in questo modo avranno sempre ben chiara l'appartenenza di piattaforme come Instagram e WhatsApp ad un'azienda che negli ultimi anni ha dovuto attraversare scandali e problematiche di privacy costanti. Così anche Instagram e WhatsApp, che invece sono rimasti relativamente distanti da scandali di questa entità, rischiano di venire coinvolti dal polverone mediatico che sembra non accennare ad assestarsi per quanto riguarda Facebook.

Un approccio che peraltro potrebbe coinvolgere proprio quell'utenza più giovane ormai completamente disinteressata a Facebook ma estremamente ingaggiata in Instagram e WhatsApp. Cosa succederà quando questa connessione tra Facebook e le due app diventerà così forte da renderle semplicemente poco "cool"? Non è una domanda scontate nell'epoca dove l'utenza più giovane è anche quella più ambita. E suscettibile a cambiare piattaforme senza pensarci troppo, passando da Instagram a Tik Tok e Snapchat senza farsi troppi problemi.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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