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Così gli USA potrebbero bandire TikTok

Secondo il segretario di stato Mike Pompeo, gli Stati Uniti stanno pensando di mettere al bando TikTok e altre app di social media cinesi, ma non è stato spiegato come l’amministrazione Trump intenda agire su un blocco del genere. Tra le ipotesi c’è quella che Apple e Google possano essere costrette a rimuovere le app dai loro negozi digitali.
A cura di Redazione Tech
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Nei giorni scorsi negli Stati Uniti il segretario di stato Mike Pompeo ha fatto intendere di essere al lavoro su un iter che potrebbe portare alla messa al bando di TikTok sul territorio USA. Un provvedimento del genere arriverebbe a poche settimane da una soluzione simile adottata dall'India e dopo mesi di accuse sulla sicurezza dei dati interna all'app che gli svilupptori hanno già negato. In realtà però non è chiaro come l'amministrazione Trump potrebbe procedere per togliere la spina a TikTok in tutti gli Stati Uniti: le strade percorribili per evitare a un'azienda di operare sul suolo statunitense sono infatti limitate e non tutte percorribili, soprattutto se l'azienda in questione opera attraverso un servizio immateriale come un'app.

La Cina ad esempio è abituata a censurare prodotti e servizi online provenienti dai Paesi esteri: alla pratica è stato dato perfino un nome — Great Firewall — e si basa su blocchi che impediscono fisicamente l'interscambio di informazioni tra i dispositivi degli utenti cinesi e quelli al di fuori del territorio patrio. Negli Stati Uniti però una soluzione così drastica non è mai stata impiegata e rappresenterebbe un precedente storico e pericoloso, motivo per cui non sarà probabilmente adottata.

Ci sono però altri due modi in cui il governo statunitense potrebbe mettere i bastoni tra le ruote a TikTok. Il primo è l'indagine che il Comitato sugli investimenti esteri negli Stati Uniti d'America sta ancora svolgendo sull'app: l'ente è incaricato di determinare se la casa di sviluppo dell'app ByteDance, acquistando la statunitense Musical.ly, abbia agito per minare gli interssi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Se così dovesse risultare, il comitato potrebbe imporre a ByteDance di separarsi da Musical.ly — che fu effettivamente miccia e combustibile per l'esplosione del successo di TikTok in occidente — e rimettere la piattaforma sul mercato.

Una seconda via è quella di esercitare pressioni presso chi distribuisce l'app, ovvero Apple e Google tramite App Store e Play Store. Il governo statunitense potrebbe inserire Bytedance nella stessa entity list nella quale è stata iscritta la cinese Huawei: alle aziende statunitensi è infatti vietato fare affari con le società presenti all'interno del cosiddetto libro nero, e contravvenire a questo pseudo bando comporta l'iscrizione nella lista. Inserire ByteDance costringerebbe le case di Cupertino e Mountain View ad eliminare TikTok dai loro store digitali: la mossa richiede accuse molto più circostanziate rispetto a quelle lanciate finora nei confronti della casa di sviluppo cinese e soprattutto non impedirebbe a ByteDance di mettere a disposizione l'app direttamente dal suo sito; d'altro canto non poter raggiungere l'app in pochi clic potrebbe scoraggiare decine di milioni di utenti dal download.

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