La storia dei moderni smartphone è sempre stata caratterizzata da una rapidissima evoluzione dei componenti e delle funzionalità ad essi collegate. I nuovi processori con NPU per l'intelligenza artificiale stanno velocemente sostituendo i tradizionali SoC, le batterie ormai non solo sono in grado di accumulare energia, ma possono anche ricaricare altri dispositivi, e le fotocamere non vengono più utilizzate solo per scattare fotografie o registrare video, ma anche per usufruire di tanti servizi di realtà aumentata. Ma questa evoluzione è stata sempre accompagnata da una costante: lo schermo, il cuore di ogni dispositivo mobile che, nel tempo, è rimasto invariato nella sua sostanza.
Ed è per questo che è ormai diventata una sfida trovare la soluzione più funzionale per "rivoluzionare" proprio i display, cercando di aumentarne le dimensioni il più possibile, evitando di rendere il dispositivo troppo ingombrante. Gli smartphone pieghevoli come il Huawei Mate X e il Samsung Galaxy Fold sono una risposta, nata da un filone – quello dei display flessibili – iniziato il 3 settembre del 2014 con il Samsung Galaxy Note Edge. C'è però chi invece la pensa in maniera "differente" e sta iniziando a valutare altre soluzioni, come LG e il suo smartphone "elastico".
Come funziona lo smartphone elastico di LG
Che l'azienda non abbia intenzione di presentare nel breve tempo il suo smartphone pieghevole è ormai una certezza, ma è altrettanto certo il brevetto che il colosso coreano ha depositato negli Stati Uniti, nel quale è stato descritto un dispositivo in grado di allungarsi e allargarsi in base alle necessità.
Sostanzialmente lo smartphone elastico di LG sembra uno smartphone piuttosto tradizionale, soprattutto guardandolo frontalmente. Le differenze però si iniziano a notare nella parte posteriore dove sono presenti delle sezioni divise, che permetterebbero al display di allungarsi su dei "binari" senza danneggiare la componentistica interna.
Semplicemente tirando una delle due estremità, il meccanismo del dispositivo di LG sarebbe in grado di seguire il movimento, aumentando così la dimensione dello schermo disponibile. Un'idea piuttosto bizzarra, che necessiterà di un ulteriore adattamento del sistema operativo, già in netta difficoltà con gli attuali smartphone flessibili e che in questo caso non solo si troverebbe in balia di repentini cambi di risoluzione, ma dovrebbe adattare l'interfaccia grafica anche a proporzioni diverse.
Non si hanno ancora notizie circa la reale realizzazione di un dispositivo del genere, ma nulla è impossibile: d'altronde LG è stata la prima azienda a presentare (e vendere) una TV 4K che si arrotola, dotata di un pannello da 65 pollici che si può richiudere nel suo contenitore a seconda delle esigenze degli utenti.