Era forse prevedibile, eppure ha stupito (quasi) tutti. Nel giro di un paio di giorni siamo improvvisamente entranti nell'era degli smartphone da 2.000 euro. E pensare che solo due anni fa ci si lamentava del superamento della soglia del 1.000 euro con l'uscita dell'iPhone X, di fatto solo un apripista per tutta una serie di top di gamma che hanno ormai abbondantemente superato quella fascia di prezzo, con l'ultimo notevole esempio del Galaxy S10+ che può arrivare a costare anche 1.600 euro. Con l'avvento degli smartphone pieghevoli, però, la spinta verso l'alto è stata immediata ed ora ha raggiunto un nuovo record.
Ad aprire le danze è stata Samsung con il suo Galaxy Fold, il primo smartphone pieghevole della casa sudcoreana che in Europa sarà venduto a partire da maggio ad un costo di 2.000 euro. Un dispositivo che ci ha lasciati con molti dubbi anche in virtù di un prezzo che lo posiziona al di là delle possibilità di acquisto anche dei più smanettoni ed early adopter e che di fatto offre una sorta di beta testing a pagamento di una tecnologia che pare essere ancora acerba sotto molti punti di vista. Un feedback migliore sembra invece arrivare dal Mate X, il foldable di Huawei che parte sì dallo stesso concetto di pieghevole ma sviluppato in maniera del tutto opposta rispetto a Samsung.
Dove infatti il Galaxy Fold si ripiega su se stesso "nascondendo" il grande schermo da 7,3 pollici all'interno e lasciando all'utente la possibilità di utilizzare uno schermo ausiliario da 4,7 pollici all'esterno, il Mate X si piega al contrario, "spalmando" il display da 8 pollici all'esterno e suddividendo quindi il dispositivo tra uno schermo principale da 6,6 pollici e uno posteriore leggermente più piccolo. In questo modo si ottiene una quantità di spazio in generale più ampia, sia da chiuso che da aperto. Un approccio interessante che però ha un costo notevole: 2.299 euro, 300 in più del Galaxy Fold.
Insomma, non solo siamo entrati nell'epoca degli smartphone da 2.000 euro, ma ci stiamo già lasciando alle spalle la cifra basilare. Un approccio che chiaramente pone delle limitazioni alle diffusione di questa nuova categoria di telefoni. Difficile pensare che gli smartphone pieghevoli possano penetrare nella fascia mainstream della popolazione con una fascia di prezzo di questo tipo, ma probabilmente non è nemmeno questo l'intento di Samsung e Huawei. Piuttosto ciò che le due aziende vogliono mettere in chiaro in questo momento è di essere pronte a presentare una tecnologia di questo tipo, di immetterla sul mercato pur sapendo che le vendite saranno probabilmente basse. Ma questa tecnologia è costosa. Per quanto tempo lo rimarrà, però, sarà un elemento fondamentale per capire se questa nuova categoria si rivelerà essere davvero il futuro degli smartphone.