Come previsto, all'interno della conferenza F8 Facebook ha lanciato il suo ecosistema di bot, una serie di software che hanno il potenziale di rivoluzionare il nostro approccio nei confronti di aziende e servizi, una novità la cui portata è paragonabile a quella dell'arrivo delle applicazioni. Ma cosa sono e come funzionano i bot dell'applicazione di messaggistica di Zuckerberg? In maniera non molto differente da quelli del rivale Telegram, che già da tempo propone soluzioni simili ai suoi utenti. La differenza, in questo caso, è data dall'enorme diffusione dell'applicazione di Facebook, che quindi ha la possibilità di rendere davvero "mainstream" i bot.
Cosa sono i bot
I bot hanno un funzionamento simile a quello delle applicazioni, se non fosse per il fatto che non vengono scaricati dall'App Store o dal Play Store – cioè i negozi digitali rispettivamente di Apple e Google – ma si "contattano" direttamente all'interno di Messenger. Basta quindi accedere all'applicazione ed effettuare una ricerca simile a quella dei nostri contatti: al posto del nome di un amico, però, bisognerà scrivere quello di uno dei bot disponibili, che appariranno in evidenza nella sezione "Bot e aziende". Una volta fatto, si aprirà una normalissima chat e l'interazione con esso avverrà proprio come se stessimo chattando con un'altra persona. Solo che, in questo caso, ogni bot avrà un preciso funzionamento che potrà richiedere o meno un'azione da parte degli utenti. Insomma, in alcuni casi dovremo "subire" passivamente i messaggi, come nel caso della ricezione di notizie e aggiornamenti, mentre in altri saremo noi ad interagire con i bot, ponendogli domande e ottenendo risposte personalizzate.
Come funzionano
Una volta contattati, il loro funzionamento dipenderà dai singoli casi. Il bot della CNN, per esempio, potrà inviare notizie personalizzate a seconda degli utenti, imparando dai gusti personali e correggendo in corsa i contenuti consigliati. Basterà inviare messaggi contenenti la tematica alla quale siamo interessati, come "Virus Zika" o "Politica" per ottenere i relativi link. I negozi, invece, avranno la possibilità di vendere i propri prodotti direttamente attraverso Messenger. Come? Basterà, per esempio, scrivere al bot di un negozio di fiori cosa si vuole acquistare; questo chiederà nome e indirizzo e procederà ad inoltrare l'ordine, proprio come se li stessimo acquistando su un sito web. La vera differenza è che in questo caso il tutto avverrà come una conversazione, scrivendo direttamente ad un commesso "virtuale" del negozio. Lo stesso vale per prenotazioni, noleggi, operazioni bancarie e persino la stampa di immagini: HP ha realizzato un bot al quale è possibile inviare un'immagine per poi chiedergli di stamparla. I bot sono attualmente attivi in tutto il mondo, ma per ora limitati in numero (e per lo più in lingua inglese). Con molta probabilità verranno sviluppati nel corso delle prossime settimane, anche in virtù delle indicazioni che Facebook fornirà agli sviluppatori proprio nel corso della F8.
Perché sono utili alle aziende
Non sono solo gli utilizzi legati alla vita di tutti i giorni ad interessare a Facebook. Un importante focus del social network sono sicuramente le aziende che scelgono di aprire una pagina all'interno del portale e che, di conseguenza, instaurano rapporti diretti con gli utenti, anche privati. In quest'ultimo caso, fino ad oggi gli strumenti messi a disposizione del social erano principalmente due: i messaggi diretti e le risposte automatiche. Con i bot questo approccio potrà essere ulteriormente approfondito approntando soluzioni più dirette e personalizzate. Per esempio impostando risposte che, attraverso i bot, possano personalizzare i messaggi con il nome di chi contatta o fornendo maggiori informazioni come titolo, immagine e descrizione. Stiamo assistendo all'alba di un nuovo mercato che, potenzialmente, potrebbe rivoluzionare il modo in cui ci si relaziona con aziende e servizi.