Facebook crea Groups for Schools, tremano Dropbox e Google Docs
In casa Facebook non pensano più a come attirare nuovi iscritti. Vicino alla soglia di un miliardo di account, il re dei social network sta cambiando man mano la sua strategia, passando dalla promozione per attirare nuovi utenti a nuove soluzioni per tenerli attaccati alla piattaforma il più tempo possibile. Il trono delle reti sociali è ben lungi dall'essere insidiato dalla concorrenza, pertanto è possibile dedicarsi con maggiore tranquillità a nuove features in grado di conservare gli ottimi risultati ottenuti ed allargare il ventaglio dei servizi offerti. Una delle novità più interessanti introdotta da Facebook recentemente è Groups for Schools, uno strumento di filesharing dedicato al mondo dell'istruzione.
Uno dei fattori di successo della piattaforma di Zuckerberg, ma al tempo stesso fonte di numerose critiche, è la questione della condivisione delle informazioni, difficile da gestire e con il rischio che i contenuti da noi pubblicati possano essere visti anche da utenti che magari non hanno alcuna attinenza o interesse verso l'argomento. Ecco perchè, nel suo progetto Groups for Schools, Facebook ha pensato ad un sistema di condivisione molto simile a Dropbox ma limitato nell'utilizzo ai soli studenti iscritti nello stesso istituto. Un ritorno se vogliamo alle reti chiuse, apparentemente in netta contraddizione con lo spirito social ma fondamentale perchè il servizio mantenga il proprio esclusivo utilizzo educativo e didattico e non diventi l'ennesimo strumento di condivisione tra persone di diversi ambienti.
Ogni studente registrato avrà a disposizione una mail con indirizzo “.edu” grazie al quale potrà accedere allo spazio cloud e visionare il materiale condiviso dai suoi colleghi di istituto. Sarà possibile caricare files categoricamente non vincolati da diritto d'autore di dimensione massima di 25 Mb e non saranno supportati formati come i .Exe per garantire la sicurezza degli studenti da pericoli inerenti a virus e malware. Sarà possibile inoltra condividere documenti in modo molto simile a quello adottato da piattaforme che già operano nel settore come Google Docs.
Il paragone tra Groups for Schools e Dropbox e G.Docs può sembrare azzardato, visto che il progetto di Facebook è volutamente ristretto agli studenti della stessa scuola ma l'incursione di Palo Alto nel mondo del filesharing potrebbe essere il primo passo del colosso bianco e blu verso un servizio più condiviso, al netto dei rischi che intervengono per ciò che riguarda copyright e diritto d'autore e che hanno già frenato la piattaforma in passato con il suo progetto Wirehog.