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Opinioni

Facebook introduce “cosa stai facendo” anche in Italia

Dopo alcuni mesi di test Facebook ha introdotto una nuova opzione nella casella di aggiornamento dello stato, che permette agli utenti di condividere quello che stanno facendo in un modo più visivo e strutturato e tenta di risollevare Open Graph.
A cura di Dario Caliendo
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Le emoticon non vi sembrano più sufficienti per personalizzare i vostri aggiornamenti di stato su Facebook? Da oggi, anche in Italia avrete modo di risolvere questo enorme problema: il social network più popolare del mondo ha introdotto (inizialmente a pochi utenti, il rollout è sempre lento in questi casi) la possibilità di personalizzare gli stati, inserendo delle icone che rappresentano il proprio stato d'animo o delle fan page.

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Quando gli utenti andranno a creare un post, Facebook chiederà: "Cosa stai facendo?" e comparirà un menu a discesa nel quale si potranno scegliere diverse variabili, come "sentimento", "guardare", "mangiare" e tante altre . Questi sentimenti, o azioni, sono poi aggiunti all'aggiornamento dello stato, insieme ad un emoticon o un link alla pagina menzionata. Si tratta di una funzione molto simile a quella già presente in Path ed è un approccio intelligente per ottenere che gli utenti condividano la loro attività in un modo che possano essere poi utilizzato per il targeting degli annunci o indicizzato in Graph Search.

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Nel corso dell'f8 nel 2011, Facebook ha introdotto il concetto di applicazioni Open Graph, grazie al quale gli sviluppatori hanno la possibilità pubblicare storie strutturate su ciò che gli utenti hanno fatto utilizzando le loro applicazioni. Migliaia di app hanno integrato questa funzionalità, ma poche oltre a Spotify sono decollati in modo tale da riuscire a ricostruire il grafico di azioni online ed offline degli utenti.

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VITA DIFFICILE PER OPEN GRAPH. Nel corso degli anni l'algoritmo alla base di Open Graph non ha prodotto alcun risultato positivo (anzi, è capitato che alcuni utenti venissero bannati per le troppe applicazioni condivise), dando vita a condivisioni "senza attrito", cioè inutili e poco seguite. A Menlo Park hanno capito il problema ed, a quanto pare, hanno deciso di accellerare la quantità di storie che gli utenti possono creare con Open Graph: più utenti familiarizzeranno con questo nuovo tipo di condivisione sul social network, più facile sarà per Facebook raccogliere dati che potranno essere utilizzati in applicazioni di terze parti, realizzate con lo scopo di raccontare (o pubblicizzare) storie simili a quelle degli utenti stessi.

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Anche se questa novità non migliora l'ecosistema del social network, aiuta Facebook a raccogliere informazioni importanti, dando agli utenti nuovi modi per esprimere se stessi, grazie ad un sistema dalle potenzialità praticamente infinite. Immaginate ad esempio la creazione di un grafico (graph) realizzato in base a come si sono sentiti i vostri amici: unendo questi sentimenti ai "mi piace", Facebook potrebbe far comparire nella timeline alcuni post sponsorizzati, che raccomandano l'acquisto di oggetti che gli utenti stessi potrebbero desiderare in un determinato stato d'animo.

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