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Facebook vs OpenID: sfida all’identità in rete

La ragione principale del mancato successo di OpenID è rappresentata dal colosso di Palo Alto con il suo servizio Facebook Connect, che fa la stessa cosa ma con diversi aspetti che lo rendono molto più utile ed efficace.
A cura di Angelo Marra
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Quella di OpenID è la storia di un successo mancato, una tecnologia che poteva rendere la fruizione di servizi riservati molto più rapida ed immediata e che ha visto l'Olimpo del successo ma solo da lontano. Ma in che cosa consiste? Ogni volta che accediamo ad un forum o ad un sito qualsiasi come Facebook, Google ecc ci troviamo a dover effettuare una registrazione di user e password per poter entrare; con OpenID è possibile creare un'unica utenza valida per tutte le piattaforme, a condizione che supportino tale tecnologia, e poterla usare per tutti i servizi.

I social network più importanti come Facebook e WordPress già da tempo supportano OpenID e quello che molti utenti non sanno è che nella fase di registrazione presso queste piattaforme si riceve automaticamente anche un OpenID già pronto all'uso senza dover fare altro che la classica registrazione. In pratica quasi chiunque di noi ne possiede già uno.

La domanda nasce quindi spontanea: come mai questa innovazione non ha ottenuto il successo sperato? La risposta è duplice e come sempre in una delle due c'è lo zampino di Mark Zuckerberg & Co.. In primis la questione riguarda l'utilizzo stesso di OpenID, che per quanto sia stato creato con lo scopo di semplificare la vita dell'internauta risulta essere di difficile utilizzo soprattutto per i neofiti e la differenza di supporto all'utenza unica tra le varie piattaforme rende il tutto ancora più complicato.

Ma di sicuro la ragione principale del mancato successo è rappresentata dal colosso di Palo Alto con il suo servizio Facebook Connect, che fa la stessa cosa di OpenID ma con diversi aspetti che lo rendono molto più utile ed efficace. Innanzitutto c'è alle spalle il marchio e la popolarità di Facebook, che già di per sé rappresenta una garanzia di non poco conto per gli utenti. La differenza sostanziale però, tanto per cambiare, è nelle informazioni degli utenti che Facebook condivide.

Mentre la navigazione tramite OpenID è sostanzialmente anonima, quella tramite Facebook Connect si porta dietro tutti i dati personali, foto ecc. di ogni profilo utente, rendendo l'utilizzo della piattaforma molto più utile ed interessante, soprattutto per i marketers. I risultati del resto parlano chiaro; nonostante OpenID esista dal doppio del tempo rispetto a FB Connect, quest'ultimo è supportato da 250.000 siti web, ben cinque volte il suo anziano concorrente.

Gli unici a tener duro con OpenID sono i siti governativi e in generale tutti coloro che non vogliono legarsi alla struttura di Facebook, ma è probabile che questo servizio sia destinato a scomparire, sostituito da diverse forme come il National Internet ID proposto recentemente da Barack Obama negli Stati Uniti.

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