Facebook vuole copiare anche Clubhouse
Non era difficile da immaginare, ma a quanto pare Mark Zuckerberg e il suo gruppo Facebook hanno effettivamente intenzione di realizzare un servizio concorrente a Clubhouse, il social network del momento basato solamente sulle interazioni audio in tempo reale. La notizia non è ufficiale: si tratta piuttosto di una indiscrezione riportata dal The New York Times e alimentata da due fonti che, stando al quotidiano, sono fidate e a conoscenza dei piani di Facebook.
L'interesse di Facebook per Clubhouse
La possibilità che Mark Zuckerberg fosse interessato a un prodotto simile a Clubhouse si è affacciata nella mente degli osservatori da quando il fondatore di Facebook si è effettivamente unito alla piattaforma, nei giorni scorsi; probabilmente però il gruppo sta vagliando la possibilità da molto più tempo. Clubhouse del resto è nata ormai quasi un anno fa; la piattaforma è cresciuta stabilmente negli Stati Uniti, ma da quando è uscita dal continente americano ha conosciuto una crescita esplosiva: questo aspetto — ovvero la trasportabilità del modello di utilizzo del social su scala globale, dove le lingue parlate sono decine e non una manciata — potrebbe essere stato determinante per convincere Zuckerberg e la sua cerchia a muoversi per tentare di replicare la formula di Clubhouse.
Una storia di acquisizioni e copie
Le nuove iniziative del gruppo Facebook del resto sono frequentemente basate su acquisizioni o copie di prodotti altrui. Instagram e WhatsApp sono stati inventati da altri e comprati al prezzo di miliardi di dollari; le storie interne a Instagram si sono ispirate a Snapchat; i video brevi Reel sono una copia dei contenuti di TikTok; molte delle caratteristiche di WhatsApp hanno visto la luce prima su Telegram; i video in diretta su Facebook sono stati lanciati dopo l'esperimento dei Periscope su Twitter. Non stupisce che Zuckerberg desideri mettere le mani su un settore per lui ancora inesplorato, ovvero quello degli audio in diretta.
Futuro incerto
Stando alle fonti del The New York Times, in realtà lo sviluppo della nuova funzionalità è ancora agli stadi iniziali. Non è chiaro se la novità sarà lanciata né quando succederà, e tantomeno quale forma avrà: potrà trattarsi di un'app a se stante oppure di una sezione interna a uno dei social del gruppo. Twitter dal canto suo è più avanti: ha già pronto un prodotto interno, chiamato Spaces, che per il momento però è ancora utilizzabile soltanto da una ristretta cerchia di utenti.