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Clubhouse, il social dell'audio

Anche Zuckerberg è su Clubhouse, la sua stanza manda l’app in tilt

Il fondatore di Facebook si è unito alla promettente piattaforma per partecipare a conversazione su un tema nel quale le sue aziende lavorano attivamente: la realtà virtuale. L’argomento della conversazione è passato però rapidamente in secondo piano per gli osservatori, che si interrogano sull’interesse di Zuckerberg per l’app.
A cura di Lorenzo Longhitano
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La crescita del social network Clubhouse non si sta ancora arrestando, e anzi per il momento la piattaforma dedicata agli incontri audio in tempo reale è destinata a suscitare sempre più curiosità – sia online che offline. L'ennesima dimostrazione arriva dall'ultimo utente che a sorpresa ha installato l'app intervenendo in una delle stanze: il numero uno di Facebook, Mark Zuckerberg. Il fondatore del gruppo più influente al mondo nel settore dei social si è unito alla promettente piattaforma per partecipare a conversazione su un altro tema nel quale le sue aziende lavorano attivamente: la realtà virtuale.

L'ospite a sorpresa

L'arrivo di Zuckerberg su Clubhouse è stato una sorpresa. La stanza nella quale è apparso, pur includendo un dipendente dell'azienda, non ne annunciava infatti l'arrivo; la descrizione parlava semplicemente di un ospite a sorpresa, che solo a conversazione inoltrata si è rivelato essere Zuckerberg in persona. La notizia si è diffusa rapidamente nel resto del social e non solo: la stanza con Zuckerberg ha raggiunto rapidamente la capienza massima di 5.000 persone, ma presto sono state create stanze parallele non ufficiali che discutevano del fatto. In poco tempo sono accorse persone anche da altri social come Twitter, mettendo i server di Clubhouse sotto stress come era già avvenuto con l'intervento del miliardario Elon Musk.

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L'arrivo di Kim Dotcom

All'ingresso improvviso di Zuckerberg si è aggiunto quello di un'altra personalità del web della quale si è parlato molto negli anni scorsi: il fondatore di Megaupload (poi semplicemente Mega), Kim Dotcom. L'imprenditore e informatico tedesco ha annunciato su Twitter la sua presenza in Clubhouse invitando i follower a seguirlo; questi ultimi non si sono fatti attendere e si sono riversati sulla piattaforma già in sofferenza causandone malfunzionamenti diffusi. Proprio come avvenuto pochi giorni fa con l'intervento di Musk, i server di Clubhouse non hanno retto: il social ha milioni di utenti all'attivo ma non è progettato per reggere il carico contemporaneo di tutti; nei minuti dell'intervento di Zuckerberg in Clubhouse è stato riferito di utenti espulsi dalle stanze e impossibilitati a rientrare.

L'interesse di Zuckerberg

Commentatori e osservatori hanno preso la mossa di Mark Zuckerberg come un serio interesse nei confronti della piattaforma; se da una parte infatti è vero che Clubhouse esiste ormai da quasi un anno negli Stati Uniti, d'altro canto il successo che sta ottenendo in Europa e nel resto del mondo dimostra come la piattaforma abbia il potenziale per trasformarsi in un fenomeno globale. Se davvero il numero uno di Facebook fosse interessato alla piattaforma, è storicamente facile prevedere cosa farà: tenterà un'acquisizione o deciderà di realizzare un prodotto concorrente.

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