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Clubhouse, il social dell'audio

Siamo stati dentro a Clubhouse, il social del momento basato sugli audio: ecco com’è

Per il momento ci si entra solo su invito, ma la curiosità per il nuovo social è motivata dal suo utilizzo eslcusivo degli audio: tutte le comunicazioni avvengono a voce e in diretta, dando vita a stanze ed eventi virtuali che hanno già raccolto una comunità di 2 milioni di utenti in meno di un anno.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Non capita spesso che un nuovo social o una piattaforma di condivisione riescano a farsi notare nonostante l'ingombrante presenza di colossi ormai affermati come Facebook, Youtube e Twitter. L'ultima volta era successo a TikTok, ma in questi giorni un'altra app si sta candidando a prossimo fenomeno della Rete: si chiama Clubhouse ed è un social network completamente basato sul parlato e sull'ascolto. L'app ha già quasi un anno alle spalle ma sta guadagnando trazione in queste ultime settimane: per il momento ci si entra solamente su invito ma nonostante questo sta facendo molto parlare di sé, anche perché effettivamente è qualcosa di molto diverso rispetto a quanto disponibile attualmente online. Ci abbiamo fatto un giro per capire come funziona, quale possa essere il suo potenziale e quali i potenziali difetti di gioventù.

Cos'è Clubhouse

L'app si può classificare come un social network: dietro si cela una piattaforma frequentata da utenti che sono invitati (ma non costretti) a iscriversi con il proprio vero nome. Le interazioni tra le persone avvengono all'interno di stanze che possono essere private o pubbliche e – a differenza di quanto avviene altrove – si svolgono tutte usando la voce: il microfono e gli altoparlanti dello smartphone o delle cuffie collegate sono l'unico mezzo di comunicazione all'interno dell'app; quel che appare sullo schermo è meramente l'interfaccia che consente di trovare le stanze pubbliche più interessanti, capire chi è presente, mettersi in contatto con altri utenti e in generale navigare all'interno del social.

La struttura di Clubhouse

Creare una stanza in Clubhouse dà immediatamente modo di lanciarsi in conversazioni private con i propri utenti o follower che è possibile initare in pochi tocchi. Le stanze pubbliche nelle quali si conversa tra sconosciuti vengono però create per lo più all'interno dei cosiddetti club che danno il nome all'app: si tratta di entità simili ai gruppi, nelle quali utenti (oppure organizzazioni di utenti) gestiscono una comunità che si interessa dello stesso argomento. Già ora nell'app sono presenti club di ogni genere: da organizzazioni basate sulla vicinanza geografica e sugli eventi locali a riunioni di appassionati di sport e campionati di ogni genere. I club vengono categorizzati per comodità all'interno dell'app in macro aree come vita, tecnologia, arte, benessere, sport, politica, conoscenza e molto altro: gli utenti possono navigare in queste sezioni per trovare i club che più interessano loro; i club organizzano poi stanze di conversazione su temi inerenti, programmandole in calendari che notificano agli utenti quando un determinato evento-stanza sta per iniziare.

Un evento in programma. Nella descrizione sono presenti i relatori invitati, mentre tra le opzioni non manca quella di aggiungere l'appuntamento al proprio calendario.
Un evento in programma. Nella descrizione sono presenti i relatori invitati, mentre tra le opzioni non manca quella di aggiungere l'appuntamento al proprio calendario.

Cosa succede nelle stanze di Clubhouse

All'interno delle stanze è sempre presente un moderatore che può dare o togliere voce ai partecipanti. Nelle stanze private e in quelle da pochi partecipanti spesso questo potere non viene esercitato; nei gruppi più ampi e negli eventi programmati con relatori invitati a parlare di tematiche precise è però fondamentale mantenere l'ordine: il moderatore mantiene dunque il microfono aperto a chi sta parlando, concedendo poi agli altri presenti di dire la propria utilizzando un'apposita interfaccia all'interno dell'app. Chi desidera richiedere la parola può utilizzare un pulsante facilmente raggiungibile e notificare al moderatore il proprio desiderio: quest'ultimo ha poi facoltà di esaudire la richiesta oppure no.

L'interno di una stanza. Il tasto con la mano serve per richiedere la parola al moderatore, mentre con Leave quietly si lascia la conversazione.
L'interno di una stanza. Il tasto con la mano serve per richiedere la parola al moderatore, mentre con Leave quietly si lascia la conversazione.

Le peculiarità di Clubhouse

Questi aspetti consentono alla piattaforma di essere utilizzata in modo molto diverso rispetto ad altre. Al suo interno si svolgono già conferenze tenute da professionisti, ma vi vengono organizzate anche sedute di terapia di gruppo o momenti di confronto e condivisione nei quali gli utenti parlano dei propri problemi, della propria quotidianità o delle proprie passioni con sconosciuti. L'utilizzo dell'audio consente inoltre di usufruire dell'app anche mentre il telefono è in standby e in tasca, ma gli auricolari sono nelle orecchie. Clubhouse si può utilizzare in modo attivo per partecipare alle conversazioni ma anche passivamente, per ascoltare ciò che membri di una stessa comunità di interessi hanno da dire su un determinato tema mentre nel frattempo si sta facendo altro.

Come si usa Clubhouse

L'app si utilizza in modo molto semplice, anche se navigare al suo interno richiede un po' di dimestichezza. L'iscrizione richiede solamente nome, cognome e numero di telefono, dopodiché l'app chiede di scegliere i propri interessi da una lista utile a sapere quali club e quali stanze mettere in primo piano per facilitare un ingresso rapido nel social. Il resto è affidato agli utenti: entrando in una stanza viene immediatamente attivato l'audio, con una qualità che ben si presta anche all'ascolto prolungato. A meno che le regole della stanza non prevedano una moderazione attiva, il microfono è già in ricezione dal momento dell'ingresso — anche se come in qualunque chiamata in teleconferenza si può disattivare con un tasto. Una volta entrati in una stanza resta possibile navigare all'interno del social mantenendo l'audio attivo, e perfino uscire dall'app o mettere il telefono in standby: per interrompere il flusso audio degli interlocutori occorre tornare nella stanza e uscirvi utilizzando un apposito pulsante.

La schermata iniziale dell'app. In alto i prossimi eventi in programma, di seguito le stanze attualmente attive che corrispondono agli interessi selezionati e ai club ai quali ci si è uniti.
La schermata iniziale dell'app. In alto i prossimi eventi in programma, di seguito le stanze attualmente attive che corrispondono agli interessi selezionati e ai club ai quali ci si è uniti.

I limiti di Clubhouse

Per il momento i limiti di Clubhouse non risiedono tanto nel fatto che l'app sia inaccessibile ai più, anzi: come avvenuto per altri prodotti e servizi, l'accesso a inviti e la disponibilità in esclusiva temporanea per iOS non faranno che aumentare la curiosità di chi non può mettervi ancora le mani sopra. Per il momento il pubblico italiano può trovarsi limitato dal fatto che la totalità dei contenuti all'interno dell'app è in lingua inglese. Il parlato colloquiale dei presenti, unito al fatto che per interagire bisogna per lo più utilizzare lo stesso idioma, frenerà gli entusiasmi di molti nel nostro Paese; a questo si aggiunge il fatto che, almeno per il momento, l'app non consente di raggruppare comunità sulla base della lingua italiana. Il problema è destinato a essere risolto a breve, ma perché il social spopoli anche da noi sarà necessario che una comunità di parlanti abbastanza numerosa si lasci prendere dalla curiosità fin dall'inizio.

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