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Huawei, il nuovo sistema operativo è già su un milione di smartphone

I lavori sul sistema operativo alternativo ad Android in lavorazione presso i laboratori del gruppo cinese sarebbero a buon punto: le ultime indiscrezioni parlano dell’installazione su un milione di dispositivi, che aprirebbe la fase finale dello sviluppo relativa ai test e alle correzioni degli ultimi errori.
A cura di Lorenzo Longhitano
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A quanto pare i lavori sul sistema operativo di Huawei alternativo ad Android stanno procedendo più speditamente del previsto. Stando a quanto riportano Rosenblatt Securities e ChinaDaily sembra infatti che il gruppo cinese abbia già equipaggiato un milione di smartphone con il software ancora in via di sviluppo, allo scopo di metterlo alla prova nell'uso quotidiano in vista di un lancio che a questo punto potrebbe essere imminente. Stando a una ricostruzione fatta dal South China Morning Post in effetti la società starebbe sviluppando il sistema operativo – battezzato HongMeng OS – da almeno sette anni, periodo durante il quale gli ingegneri responsabili del progetti avrebbero lavorato mantenendo il più assoluto riserbo sul progetto.

Installare il sistema operativo su tanti dispositivi significherebbe prepararsi a una potenziale fase finale di sviluppo prima del rilascio definitivo, che potrebbe avvenire questo autunno. Per quanto gli sviluppatori possano essere validi, quando si tratta di realizzare un nuovo software è infatti indispensabile testarne il funzionamento fuori dai laboratori, in condizioni che siano il più possibile vicine all'utilizzo quotidiano dei potenziali utenti; il discorso vale per le normali app e a maggior ragione per un intero sistema operativo. In questa fase gli sviluppatori ricevono una serie di riscontri da parte di chi sta utilizzando in anteprima il software, spesso inviati in automatico proprio da quest'ultimo quando si verifica un problema. A partire da questo processo vengono annotati eventuali malfunzionamenti e bug, che permettono agli ingegneri di rimettere mano al codice sorgente e tappare falle che nelle fasi di sviluppo iniziali non si erano manifestate.

Restano da chiarire due aspetti della vicenda. Il primo è chi saranno le persone che metteranno le mani sui primi esemplari di smartphone con le versioni preliminari di HongMeng OS; un milione di telefoni del resto non sono pochi, e anche se Huawei dovesse chiedere a tutti i destinatari di firmare accordi di non divulgazione è molto probabile che trapelino ugualmente alcune indiscrezioni sul software nelle prossime settimane. Il secondo è se altri produttori stiano effettivamente contribuendo alla fase di test di HongMeng OS: nelle scorse ore sembrava che Xiaomi e OPPO si fossero offerte di provare in anteprima il nuovo OS, anche per iniziare a tutelarsi nel caso dovessero fare la stessa fine di Huawei agli occhi degli Stati Uniti. A smentire l'indiscrezione – riportata da Global Times – ci ha però pensato proprio Huawei, aggiungendo che qualunque novità su questo fronte sarà eventualmente comunicata tramite canali ufficiali.

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