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Huawei: per sopravvivere alla crisi deve diventare indipendente da Google

Con l’interruzione dei rapporti commerciali con Google, il colosso cinese è stato colpito in uno degli ambiti più importanti per la propria crescita. Per sopravvivere dovrà innanzitutto trovare un modo di mantenere appetibili i suoi smartphone nonostante l’assenza di servizi considerati fondamentali dalla sua clientela.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Chi ha già uno smartphone Huawei e chi comprerà uno di quelli ancora in vendita dovrebbe essere al riparo da eventuali inconvenienti derivanti dallo strappo che si sta consumando tra la casa cinese e il principale sviluppatore di Android, Google. Sia la società cinese che quella di Mountain View hanno assicurato che gli aggiornamenti software e i servizi collaterali al sistema operativo Android rimarranno a disposizione di chi possiede uno di questi dispositivi. Nell'immediato futuro però Huawei potrebbe trovarsi di fronte a un bivio su quale software installare nei propri dispositivi: un sistema operativo completamente nuovo, oppure una riedizione della versione di Android alla quale Huawei ha ancora accesso (la cosiddetta AOSP, priva delle app e dei servizi Google) dotata delle app e dei servizi che in realtà il gruppo sta già lentamente promuovendo da anni.

Huawei: la rete alternativa di app

In effetti chi possiede uno smartphone Huawei o Honor si è trovato – in fase di prima accensione del dispositivo – davanti alla proposta di aprire un profilo Huawei ID. Qualcuno avrà deciso di non farci caso: aprire l'account è facoltativo, e i servizi cui dà accesso sono repliche di quelli già messi a disposizione da Google su Android (appunto): Huawei Mobile Cloud memorizza online in formato di backup dati e impostazioni del telefono come si può fare anche attraverso Google Drive; AppGallery è un negozio digitale che ha lo stesso scopo e impostazione generale del Play Store; Huawei Video è un servizio di streaming che si posiziona a metà strada tra Google Play Video e Netflix, mentre l'app dedicata alla personalizzazione del dispositivo tramite temi grafici effettivamente non ha ancora un corrispettivo ufficiale made in Mountain View. In Cina poi la società fornisce un numero ancora maggiore di servizi – dalla piattaforma per i pagamenti Huawei Pay all'assistente vocale Xiaoyi. Per ciascun prodotto era probabilmente già stata delineata una roadmap per l'arrivo in Europa, ma a partire da oggi i relativi piani potrebbero tutti subire un'accelerata repentina.

L'ipotesi più drastica

Tutto questo potrebbe non bastare comunque a evitare una fuga di utenti da eventuali futuri smartphone Huawei privi dei servizi Google, e per questo motivo il colosso cinese potrebbe decidere di abbandonare del tutto Android per passare a un sistema operativo sviluppato da zero. L'anno scorso il South China Morning Post aveva riferito che la società di Shenzhen stesse lavorando a qualcosa di simile già dal 2012, e proprio in queste ultime settimane era arrivata l'ultima conferma dal numero uno della divisione consumer, Richard Yu, nel corso di un'intervista a Die Welt. "Abbiamo sviluppato un nostro sistema operativo" ha riferito Yu al quotidiano tedesco "proprio nell'eventualità in cui non dovessimo più essere in grado di rivolgerci agli ecosistemi di Google e Microsoft, coi quali preferiremmo comunque continuare a lavorare". Un portavoce della società ha poi precisato a CNBC che si tratta di soluzioni che verrebbero impiegate solamente in situazioni estreme; resta da capire in quale ambito ricada la situazione di queste ore.

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