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Il “buy and share” come lo schema Ponzi: ecco perché chi compra così rischia una fregatura

È una tentazione per molti: acquistare un iPhone X a poco meno di 500 euro oppure assicurarsi un Galaxy S9+ prima dell’uscita allo stesso prezzo. Eppure il “buy and share” proposto da molti siti web non differisce così tanto dallo schema Ponzi, quello piramidale utilizzato per le vendite che porta gli ultimi arrivati a rischiare grandi (e costose) fregature.
A cura di Marco Paretti
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È una tentazione per molti: acquistare un iPhone X a poco meno di 500 euro oppure assicurarsi un Galaxy S9+ prima dell'uscita allo stesso prezzo sembra irresistibile, soprattutto a fronte di un prezzo di listino che in entrambi i casi supera i 1.000 euro. Eppure il "buy and share" proposto da molti siti web non differisce così tanto dallo schema Ponzi, quello piramidale utilizzato per le vendite che porta gli ultimi arrivati a rischiare grandi (e costose) fregature. Anche in questo caso si possono acquistare smartphone o altri dispositivi a prezzi accessibili ma solo accettando di scaricare il rischio dell'affare sugli utenti successivi.

Per questo motivo diversi legali hanno denunciato da tempo queste realtà e le loro operazioni. Come Emmanuela Bertucci, legale e consulente dell’associazione dei consumatori Aduc che negli ultimi giorni ha denunciato all'Antitrust i siti Sytshare.it e Dueamici.it chiedendo che l'autorità sospenda le attività dei portali. “Esiste una miriade di siti simili che hanno cominciato a diffondersi in maniera massiccia dallo scorso settembre" spiega la Bertucci a Business Insider. "Addirittura, c’è un portale ad hoc che segnala i portali di prossima apertura. Nella maggior parte dei casi, questi siti aprono sotto forma di società a responsabilità limitata (SRL) semplificate con un capitale sociale di appena mille euro. E in alcuni casi raccolgono una marea di soldi".

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Il tutto è basato su un modello di business che si autodefinisce buy and share. Un nome accattivante che nasconde uno schema piramidale dove gli utenti rischiano continuamente di rimanere fregati. "È chiaramente scritto nelle condizioni contrattuali e messo bene in evidenza in home page" continua la legale. "E, come tutti i meccanismi piramidali, si fondano sullo scaricare sul prossimo acquirente la palla che scotta, cioè il rischio di perdere i propri soldi. Sotto questo aspetto, ogni cliente diventa complice del meccanismo. Così si spiega anche, a nostro avviso, perché questi siti non hanno mai recensioni negative, almeno in una prima fase, ma solo commenti entusiastici e ‘unboxing’ (video che gli stessi clienti mandano alla pagina Facebook dei siti share and buy per dimostrare di aver davvero ricevuto il prodotto acquistato) promozionali”.

Cos'è il "buy and share"

Ma come funziona un sito di questo tipo? Portali come Sytshare.it offrono due tipologie di acquisto: l’acquisto immediato e la prenotazione al “prezzo share it”. Nel primo caso l’acquirente può comprare l'oggetto a prezzo di listino senza godere di alcuno sconto, come se lo acquistasse su Amazon. La seconda opzione, invece, consente all’acquirente di accedere all'oggetto ad un prezzo fortemente scontato. Dopo aver pagato, l'utente viene inserito in una lista e il prodotto prenotato viene spedito quando viene raggiunto il prezzo pieno del prodotto, cioè quando altri clienti a loro volta prenotano un prodotto qualsiasi nel sito fino al raggiungimento della cifra. "Il bene viene consegnato solo dopo che altri acquirenti avranno ‘prenotato’ (e pagato) altri prodotti sul sito" continua la Bertucci. "Fino ad arrivare al prezzo ‘pieno’ del prodotto, che però non è indicato da nessuna parte sul sito”.

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È a tutti gli effetti un sistema piramidale, dove il bene viene pagato (anche) dagli utenti che decidono di acquistare altri beni, ma che a loro volta devono attendere che altri utenti acquistino altri prodotti. In pratica, una piramide dove però non sono i compratori a dover cercarne altri, come invece avviene nel classico sistema Ponzi. “Questo è un dettaglio molto importante, perché rende meno pacifica l’applicazione della legge 173 del 20015 che disciplina le forme di vendita piramidali" spiega la legale. "La norma stabilisce che questo tipo di vendita sia irregolare se esiste una fase di reclutamento. Certo, va sottolineato che nel caso dei buy and share il compratore, rilasciando recensioni positive, si rende in un certo senso complice dell’affare truffaldino, ma non avviene un reclutamento vero e proprio”. Nei primi momenti, quindi, i prodotti continuano ad arrivare, così come lo fanno le testimonianze positive degli utenti. Ad un certo punto, però, il sistema inevitabilmente inciampa. "Quando è ormai chiaro che il dirupo è prossimo, come in mare, i topi abbandonano la nave”.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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