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Opinioni

Il design delle AirPods Max spiegato da un designer

Dall’assenza di loghi ai materiali utilizzati, le nuove AirPods Max sono probabilmente uno dei prodotti di design più interessanti degli ultimi anni, figlie di un processo creativo e di un’epoca di design di prodotto d’autore ormai sempre meno presenti nel mondo dei dispositivi. “Tecnicamente sono talmente complesse e rifinite che esistono pochi prodotti al mondo fatti così bene” ha spiegato a Fanpage.it Riccardo “Breccia” Cambò, designer e youtuber.
A cura di Marco Paretti
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Con il lancio delle nuove AirPods Max, Apple ha come di consueto creato un grande dibattito attorno a quella che è di fatto una tipologia di prodotto completamente nuova per l'azienda: delle cuffie over-ear che vanno ad affiancarsi alla linea di auricolari da cui prendono il nome. Dibattito scaturito da due elementi in realtà intrecciati tra loro: il design e il prezzo. Se da un lato il look delle cuffie è decisamente fuori dagli schemi rispetto alla normalità (o alla ripetitività) a cui ci hanno abituato le cuffie della concorrenza, dall'altro il prezzo di 629 euro è il risultato di questa volontà di innovare alcuni processi di produzione in cui Apple sta facendo la parte del pioniere. Dall'assenza di loghi ai materiali utilizzati, le nuove AirPods Max sono probabilmente uno dei prodotti di design più interessanti degli ultimi anni, figlie di un processo creativo e di un'epoca di design di prodotto d'autore ormai sempre meno presenti nel mondo dei dispositivi. Ne abbiamo parlato con Riccardo "Breccia" Cambò, designer e youtuber che sul suo canale porta avanti una divulgazione intelligente e alla portata di tutti su tematiche di design e progettazione.

Prima di tutto, queste AirPods Max ti piacciono?

A me piacciono molto, veramente tanto. Queste cuffie, per quanto un occhio inesperto possa considerarle banali e semplici, sono lo stato dell'arte nel design. Tecnicamente sono talmente complesse e rifinite che esiste poca roba al mondo fatta così bene. Se prendi anche marchi di lusso come Bang & Olufsen, che hanno cuffie da 800 euro e dichiaratamente di lusso, non fanno roba così rifinita come la sta facendo Apple. L'attenzione al dettaglio, ai processi di produzione e all'usabilità, il fatto che sia tutto integrato con il software: sono gli unici al mondo che possono farlo.

Come interpreti questa scelta di design nell'epoca post Jony Ive? Apple avrebbe realizzato un prodotto diverso 10 anni fa?

Il discorso non è tanto prima o dopo Jony Ive ma prima o dopo Steve Jobs, perché lui aveva tantissimo potere decisionale stilistico e di visione, di filosofia aziendale. Cosa che Tim Cook ha un po' limitato, perché lui si prende la responsabilità ma delega tantissimo al suo team di altissima qualità. Non possiamo pensare che Cook prenda decisioni per quanto riguarda la visione e il design, perché è chiaro che non è così. Jobs era anche un designer, quindi poteva dire ‘il pennino non lo introduciamo'. Poteva permettersi di prendersi la responsabilità di poter dire ‘per me non va bene'. Apple è sempre brava, guida ancora il mercato ed è un riferimento altissimo per il design mondiale.

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Il senso di avere tutti questi prodotti è anche quello di fornire una certa continuità da una linea all’altra. L’abbiamo visto per esempio con la scocca di iPad Pro/Air e quella dei nuovi iPhone. Qui Apple ha deciso di mischiare le carte in tavola e l’elemento di continuità non l’ha preso dalle AirPods ma dall’Apple Watch, con la Digital Crown.

Non so perché su iPhone abbiano deciso di squadrare quelle linee, sicuramente ora potevano farlo: se l'avessero fatto 10 anni fa sarebbe venuto un mattoncino. In generale quando si stonda, per esempio con il case delle AirPods, si pensa anche alla gestualità, è una cosa che hai in mano e con cui devi anche giocare, deve essere piacevole. Hanno deciso di usare questa forma estremamente stondata come se fosse una pietra di mare perché avevano bene in mente la gestualità e l'esperienza che deve avere una persona avendola in mano. Probabilmente hanno pensato la stessa cosa con queste cuffie, non so perché con iPhone abbiano cambiato idea.

Parliamo dei materiali: i padiglioni in alluminio sono in continuità con gli altri prodotti Apple ma in controtendenza rispetto alla concorrenza che utilizza la plastica. Come mai questa scelta?

È un casino lavorare l'alluminio. Ci sono tantissime tecniche di produzione arrivate da due anni che sono iper all'avanguardia e costose e che usano poche aziende come Microsoft e Apple. Per esempio una cosa straordinaria di questo prodotto è il fatto che non riesci a vedere nessun taglio delle scocche o dove si incastrano, elementi che siamo abituati a osservare in un prodotto tecnologico. È tutto perfettamente nascosto, come se fosse naturale, creato dalla magia. Loro sono riusciti a nascondere in modo perfetto tutti i limiti della produzione. Perché Sony non ha usato il metallo? Perché hanno bisogno di fori e per farli hanno bisogno di tecniche di produzione che probabilmente non sanno come usare o che costano troppo. Ad Apple non interessa, utilizza quella tecnica di produzione perché le permette di avere la scocca più bella di tutte. Costa tre volte tanto, ma non le importa. Anche perché è l'unica che come obiettivo non ha quello di fare un prodotto sotto i 300 dollari ma fare il prodotto migliore possibile, è una delle poche che se lo può permettere.

Questo si traduce in dettagli spesso "esagerati", quali sono gli elementi che danno l’idea di quel passo extra che Apple tende a fare?

Non sono particolarmente esperto di maglieria, quindi non so dire se è un costo in più, ma il ricamo dei padiglioni è una grande innovazione tecnologica, perché prima tu prendevi un tessuto e ci stampavi con un tampone la lettera o quello che volevi. In totale erano due processi, adesso invece fai tutto in uno. È la soluzione migliore ma che comporta tantissime problematiche perché la macchina è lenta e deve essere più precisa. Però è un passo avanti, è un'innovazione. Ora comporta un prezzo più alto, tra tre anni magari no. Quindi anche qua sono i primi a portare qualcosa di nuovo.

La custodia è molto particolare: è minimal e meno protettiva rispetto a quelle della concorrenza, cosa ne pensi?

Effettivamente è un po' strana, a borsetta. Non so che tipo di ragionamento possono aver fatto. Magari effettivamente c'è un'associazione inconscia al mercato e alle borse. So che le attuali custodie sono talmente ingombranti che rischi di lasciarle a casa. Loro hanno fatto analisi che nemmeno ci immaginiamo, magari analizzando il target di queste cuffie super costose si sono resi conto che l'85% delle persone lascia a casa le custodie perché sono troppo grosse. O magari si sono resi conto che la custodia non la porti nello zaino ma la lasci sulla scrivania. Ma sono sicuro che se hanno trovato questa soluzione era quella migliore per loro.

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Sul tuo canale YouTube hai un bel format dove ridisegni i prodotti correggendo quelli che secondo te sono gli elementi migliorabili. In questo caso cosa avresti cambiato?

Sicuramente ci sono cose che non avrei mai potuto fare perché io do per scontato e utilizzo strumenti e tecniche di produzione che conosco. I padiglioni in alluminio non li avrei mai progettati così perché so che è costosissimo. È come dire ‘voglio disegnare un prodotto che è una sfera perfetta', però poi nel mondo reale come faccio a farla? Loro sono riusciti ad aggirare queste cose qui e fare un padiglione che è perfetto. Probabilmente io le avrei fatte un po' più bruttine. Avrei ragionato in funzione della ricarica e forse avrei fatto uno stand per la ricarica wireless o un alloggio per il MagSafe, perché ricaricarle con il Lightning lo vedo un passo indietro. Poi avrei messo il logo, non l'avrei messo gigante ma lo avrei messo.

È vero, manca il logo

Questa è una grandissima dichiarazione stilistica. Solo loro sanno cosa hanno in mente, ma anche nelle AirPods non c'è il logo. Da un certo punto di vista è figo, perché se tu fai un prodotto talmente riconoscibile, assurdo e all'avanguardia da non dover nemmeno mettere il logo… Però forse a livello stilistico sarebbe stato elegante inserirlo da qualche parte.

Come diversi degli ultimi prodotti di Apple, il design ha fatto molto discutere. Secondo te la gente non è più abituata al design di prodotto? Quello vero, s'intende.

Capisco che queste cuffie possano non essere piaciute, però uno degli elementi per capire se il prodotto è un bel prodotto è lai semplicità. Queste cuffie hanno una semplicità estrema che nessun altro è riuscito a ottenere. Banalmente, per modificare la posizione dei padiglioni prima avevi due punti di snodo, uno in alto per ruotarli e uno in basso per fare su e giù. Questi punti sono stati semplificati in un unico punto di snodo che è in pratica una sfera 3D. Già questo elemento ti fa capire che la direzione è quella giusta perché è una semplificazione funzionale. Anche il fatto che puoi allargare questo archetto in modo assolutamente invisibile, non c'è alcun gancio né incastro. Se vai a vedere i dettagli dei padiglioni, in basso c'è un'incisione in plastica che fa passare la connettività: è tutto invisibile, non c'è qualcosa che stona. È un grande elemento che ci fa capire che quello che abbiamo davanti è qualcosa di nuovo e che è avanti di tanto alla concorrenza. Probabilmente la gente lo noterà tenendole in mano, perché è una percezione totalmente diversa rispetto alle altre cuffie. Anche elementi come il feeling di aprire l'archetto, saranno tutte cose perfettamente moderate e la sensazione sarà completamente diversa rispetto a qualsiasi altra cuffia di Sony o di altri brand.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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