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Indirizzi IPV6,:conto alla rovescia in diretta su Twitter e Facebook

Il countdown per l’addio all’IPV4 sembra aver appassionato anche gli internauti tanto da meritare addirittura un profilo vero e proprio su Twitter e su Facebook.
A cura di Angelo Marra
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Ore contate per il vecchio IPV4 e questa volta non si tratta di un modo di dire. Secondo le stime di Hurricane Electric infatti, gli indirizzi disponibili dovrebbero esaurirsi nel giro di un paio di giorni. In realtà i calcoli iniziali avevano previsto l'assegnazione degli ultimi blocchi nel 2010, ma grazie ad alcuni interventi come il “riciclo” di vecchi indirizzi e l'introduzione di nuove tecnologie come il Dhcp, Nat ecc si è riusciti ad arrivare fino febbraio di quest'anno.

Secondo l'Intec System Institute fino a qualche giorno fa era possibile sperare addirittura di arrivare a giugno, ma recentemente le sue stime sono state ridimensionate e allineate a quelle dell'Hurricane Electric. Quel che è sicuro è che dopo trent'anni dalla sua nascita l'IPV4 sta per andare in soffitta e lasciare il campo al fratello maggiore, l'IPV6.

Il countdown per l'addio all'IPV4 sembra aver appassionato anche gli internauti tanto da meritare addirittura un profilo vero e proprio su Twitter e su Facebook. Grazie all'utente ARPAgeddon infatti, presso questo link (qui il mirror di Facebook) è possibile monitorare le ultime assegnazioni e poter assistere in diretta all'inesorabile conto alla rovescia. Sul sito della HE invece è possibile scaricare un widget per Windows e Mac o un'App per Android o iPhone per seguire in diretta quella che è stata già ribattezzata come l'IPcalypse.

Catastrofi improbabili a parte, di sicuro l'evento relativamente al mondo della rete assume un carattere epocale. Questo passaggio si è reso necessario in quanto l'IPV4, per come è strutturato, consente circa 4 miliardi e mezzo di possibili indirizzi internet. Considerando che la sua nascita fu vista come un esperimento, nella mente dei suoi creatori il numero di connessioni offerto da quella tecnologia appariva nel 1981 più che sufficiente a coprire la rete dell'epoca. Nessuno all'epoca avrebbe potuto immaginare che nel giro di pochi anni anche un numero stratosferico di indirizzi come quello offerto dall'IPV4 non riuscisse più a soddisfare le esigenze della rete, ma negli ultimi anni il problema è apparso sempre più lampante costringendo tutti i soggetti interessati ad adoperarsi al riguardo.

Come vi abbiamo già descritto in un altro articolo sono state introdotte alcune innovazioni tecniche che permetteranno all'IPV4 di convivere con il nuovo IPV6 almeno fino al 2025, anno in cui dovrebbe scattare lo switch definitivo. Il nuovo protocollo supporterà fino a 666 mila miliardi di miliardi di ip, una cifra che dovrebbe relegare definitivamente nel dimenticatoio il problema dell'insufficienza degli indirizzi, ma fino alla sua ufficializzazione la situazione potrebbe essere non proprio semplice. La convivenza tra i due protocolli comporta delle difficoltà tecniche di non poco conto a cui si aggiunge il fatto che ISP, produttori hardware e providers non si sono ancora tutti adeguati al nuovo standard (ecco il motivo per cui per l'addio all'IPV4 ci vorranno ancora anni).

Il prossimo appuntamento cruciale è previsto per l'8 giugno di quest'anno quando si svolgerà il World IPv6 Day. In quel giorno alcuni dei più importanti siti web come Google e Facebook supporteranno il nuovo protocollo sui loro indirizzi principali (finora i test sono stati eseguiti solo su pagine dedicate), un vero e proprio esame per l'IPV6 per testare funzionalità e accessibilità del nuovo protocollo.

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