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Clubhouse, il social dell'audio

La Cina può tracciare le conversazioni su Clubhouse: l’allarme dei ricercatori

Secondo i ricercatori dello Standford Internet Observatory, alcuni dei dati degli utenti di Clubhouse transitano in chiaro presso server situati anche in Cina. Tra le informazioni figurano gli identificativi univoci degli utenti del social, che permettono di ricostruire reti di contatti e relazioni.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Clubhouse è il social del momento e sempre più utenti (per ora soltanto su iPhone) stanno entrando a farne parte; la piattaforma basata sulle conversazioni audio in tempo reale però sta sollevando problemi di diverso genere, tra i quali quelli relativi alla privacy sono potenzialmente i più preoccupanti. L'ultimo allarme da questo punto di vista l'hanno lanciato i ricercatori dello Standford Internet Observatory, secondo l'infrastruttura alla base del funzionamento di Clubhouse emette segnali che transitano da server e aziende cinesi, e rendono teoricamente possibile al governo di Pechino tracciare il comportamento degli utenti nell'app.

Nello specifico, i ricercatori hanno scoperto che parte del sistema di comunicazione che regge in piedi l'app si affida ai servizi di Agora Inc, un'azienda di proprietà cinese che opera però in tutto il mondo. I server del gruppo che rendono possibile il funzionamento di Clubhouse sono posizionati in tutto il mondo, Cina compresa; l'elemento più preoccupante emerso dalle indagini dei ricercatori è però che alcuni dei dati che transitano da questi server viaggiano in chiaro. Tra questi dati figurano gli identificativi degli utenti, ovvero i codici numerici assegnati in modo univoco e irreversibile a ciascun membro del social: chiunque riesca a intercettare o ad avere accesso alle informazioni che transitano sui server in questione, può tranquillamente sapere chi sta parlando con chi, in ogni stanza — ricostruendo legami tra gruppi, argomenti di interesse e molto altro.

Per i ricercatori le implicazioni sono pericolose: il governo cinese potrebbe utilizzare strumenti di sorveglianza per ricostruire reti di conoscenze e contatti all'interno dell'app oppure agire in modo legale sull'azienda partner di Clubhouse per ottenere le medesime informazioni in modo diretto. L'audio stesso delle conversazioni sembra essere più protetto da occhi e orecchie indiscreti: Agora ha chiarito che il traffico audio proveniente dagli utenti non cinesi non passa mai dalla Cina. Dal canto loro gli sviluppatori di Clubhouse hanno risposto alle obiezioni dei ricercatori promettendo nuove misure di sicurezza all'interno dell'app: da un sistema per oscurare gli identificativi degli utenti che viaggiano tra i server a un blocco totale nella trasmissione di segnali tecnici presso infrastrutture situate in Cina.

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