Quando si pensa a uno smartwatch, è ormai quasi naturale il collegamento a un dispositivo indossabile dal design avveniristico ben distante dai classici orologi, ormai pieno di funzionalità, ma che gli utenti medi difficilmente indosserebbero perché troppo ingombrante o vistoso. Un dispositivo che fa parte di mercato neppure troppo nuovo (i primi smartwatch hanno ormai più di due anni), al quale utenti e media hanno dedicato pochissima attenzione. Almeno fino a qualche mese fa.
Ma quando l'azienda alata ha presentato il suo Moto 360, trapelato poi in una serie di fotografie non ufficiali e visto per la prima volta nel video di presentazione di Android Wear – il nuovo sistema operativo di Google sviluppato esclusivamente per i dispositivi indossabili – il tema smartwatch subito si è acceso, e sempre più persone si sono interessate a questa nuova categoria di dispositivi, che con Android Wear pare abbiano trovato vita nuova: il Moto 360 è il primo smartwatch ad utilizzare un display circolare e il suo design è ben distante dai "patacconi" presentati fino ad allora.
Il nuovo smartwatch di Motorola, per ora non ancora disponibile in Italia, è un concentrato di design e tecnologia, e fa del form factor circolare il suo più grande punto di forza. Finalmente un vero orologio, quindi, ma in grado di interfacciarsi con gli smartphone e i tablet Android: sono questi gli ingredienti della ricetta praticamente perfetta di Motorola, che ne hanno fatto terminare tutte le scorte in pochissimi minuti dal via delle vendite ufficiali negli Stati Uniiti d'America. E nell'attesa che arrivi anche in Italia le uniche domande che si pongono gli utenti sono quale sarà la sua autonomia e quali sono le sue funzionalità più interessanti.
Il primo particolare che si nota quando si utilizza per la prima volta il Moto 360 è l'evidente cambio di rotta di Motorola dalle filosofie di LG, Samsung etc: praticamente tutti gli smartwatch attuali (compreso l'Apple Watch) hanno un formfactor da "iPod Nano" al quale è stato collegato un dispositivo mobile, mentre il Moto 360 è tutta un'altra cosa. Insomma, i desiner dell'azienda alata si sono (finalmente) resi conto che il più grande freno per la diffusione del mercato degli indossabili è sempre stato nel design, più che nelle funzionalità, e pare abbiano trovato una soluzione più che adeguata.
Ma non finisce qui. Se lo spessore di 11.4 mm dello smartwatch circolare di Motorola è leggermente superiore al "massimo consentito", il discorso cambia sensibilmente per quanto riguarda la leggerezza: il dispositivo pesa solo 49 grammi, e anche grazie al cinturino in pelle (sostituibile) una volta indossato è veramente comodissimo.
Da un punto di vista puramente tecnico, il Moto 360 segue il trend intrapreso da Samsung ed LG. Ad animare il dispositivo c'è un processore a singolo core, ma al posto dei soliti Qualcomm, l'azienda alata ha preferito l'OMAP 3 di Texas Instruments, una CPU che lavora a una frequenza di 1 gHZ affiancata da 512 MB di ram, che seppur abbastanza potente da supportare Android Wear e tutte le applicazioni disponibili, è risultatà molto più esigente in energia, facendo diminuire l'autonomia media dello smartwatch rispetto alla concorrenza. Un problema, quello dell'autonomia, di vitale importanza per uno smartwatch, che pare quelli di Motorola abbiano corretto con l'ultimo aggiornamento software. Ma per analizzare a fondo la reale autonomia del dispositivo vi diamo appuntamento alla videorecensione che pubblicheremo nei prossimi giorni.
Ecco le caratteristiche tecniche principali del Moto 360:
- Schermo: 1,56″ 320×290 pixel, 205ppi
- CPU: TI OMAP 3
- RAM: 512 MB
- Memoria interna: 4 GB
- Batteria: 320 mAh
- Certificazione: IP67
- Dimensioni: 46 mm (diametro), 11,5 mm (spessore)
- Peso: 49g (con cinturino in pelle)
- OS: Android Wear
Il display è u IPS circolare da 1.56 pollici, con un diametro di 46 millimetri e una risoluzione da 320 x 290 pixel. Ottima la visibilità all'esterno, anche in condizioni di luce diretta, leggermente antiestetico il triangolino nero posto nella zona inferiore dello schermo nel quale sono stati inseriti i driver del pannello e il sensore di luminosità.
La ricarica wireless è una delle funzionalità più interessanti di questo dispositivo indossabile, e a giovarne è soprattutto il design che non viene rovinato da connettori e plug, ma in caso in urgenza – quando ci si trova in viaggio o fuori casa, ad esempio – è sicuramente una soluzione poco pratica.
Insomma, non ci sono dubbi. In attesa di testare approfonditamente la batteria e i pro e i contro del display circolare, le nostre prime impressioni sono chiare: il Moto 360 è forse uno dei pochi indossabili che riuscirà a catturare davvero l'attenzione di tutti gli utenti e non solo degli appassionati di tecnologia, e grazie al corpo in alluminio, alla certificazione IP67 (che ne garantisce il funzionamento anche se immerso in 1 metro d'acqua per 30 minuti) e al design "classico" si può finalmente affermare con certezza che Motorola è riuscita dove altri hanno fallito ed è l'unica – fino ad oggi – ad aver integrato un dispositivo mobile in un orologio, e non viceversa.