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Project Soli e Project Jacquard, l’evoluzione dei dispositivi indossabili secondo Google

Gli sviluppatori già al lavoro su Project Ara e Project Tango – rispettivamente smartphone modulare e tablet 3D – hanno presentato un nuovo progetto dedicato ai dispositivi indossabili dal nome Project Soli. Mostrato sul palco del Google I/O, si tratta di un chip in grado di analizzare i movimenti delle mani permettendoci di interagire con lo smartwatch senza necessariamente toccare lo schermo.
A cura di Marco Paretti
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Project Soli

Gli sviluppatori già al lavoro su Project Ara e Project Tango – rispettivamente smartphone modulare e tablet 3D – hanno presentato un nuovo progetto dedicato ai dispositivi indossabili dal nome Project Soli. Mostrato sul palco del Google I/O, si tratta di un chip in grado di analizzare i movimenti delle mani permettendoci di interagire con lo smartwatch senza necessariamente toccare lo schermo. L'idea è simile a quella che sta alla base di Leap Motion, un sensore lanciato qualche anno fa che permette di interagire con il nostro computer semplicemente muovendo le mani.

La caratteristica unica di Soli, però, è che non utilizza telecamere per analizzare i nostri movimenti, bensì un radar in grado di tracciare velocemente e in maniera accurata movimenti fino al millimetro. In questo modo gli sviluppatori sono riusciti a limitare le dimensioni del sensore, rendendo possibile inserirlo in qualsiasi tipo di dispositivo indossabile, persino uno smartwatch. L'altra importante differenza è costituita dalla precisione: sensori di questo tipo richiedono generalmente movimenti ampi e accentuati, mentre Soli promette di rilevare anche micro-movimenti delle mani e persino delle dita.

Project Jacquard

Sul palco del Google I/O, per esempio, gli sviluppatori hanno mostrato le possibilità offerte in merito alla modifica dell'ora in uno smartwatch: basta muovere le dita come quando si gira la corona di un orologio per modificare ore e minuti senza la necessità di toccare lo schermo o l'effettiva corona presente – o no – sullo smartwatch. In futuro Google rilascerà un kit di sviluppo per Project Soli con il quale sarà possibile creare applicazioni compatibili con questa tecnologia, ma l'azienda di Mountan View non ha ancora specificato quando avverrà il suo lancio.

Sempre nel corso della sua conferenza, Google ha presentato anche Project Jacquard, speciali stoffe che permetteranno di interagire con i dispositivi elettronici semplicemente toccandole. Grazie ad alcuni filamenti metallici, sarà possibile "programmare" i vestiti per rispondere a determinati movimenti: spostando il dito verso l'alto o verso il basso, per esempio, potremo alzare o abbassare il volume della canzone, mentre spostandolo a destra o a sinistra cambieremo canzone. I tessuti di Project Jacquard rispondono poi a tocchi singoli o multipli, offrendoci ancora più possibilità di personalizzazione. La prima azienda ad interessarsi a questa tecnologia è Levi's, ma non è ancora stata rilasciata nessuna informazione sul periodo di lancio dei primi abiti intelligenti.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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