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Qual è il ciclo di vita dei neologismi creati da Internet?

La nuova edizione del Concise Oxford English Dictionary comprende 400 nuovi termini, tra cui la parola “retweet”, che sono nati e vengono usati nella comunicazione digitale: così il linguaggio tipicamente usato dai giovani entra nell’uso comune della vita di tutti i giorni. Le nuove parole emergono e vengono ispirate da Internet.
A cura di Vito Lopriore
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Nuove-parole-in-Internet

La tecnologia cambia il modo di nominare la realtà, i sentimenti, i comportamenti, i costumi e persino di modificarne i concetti stessi. L’uso massiccio dei new media crea neologismi che entrano nel linguaggio parlato e nel senso comune delle cose per determinarne, e cambiarne addirittura, alcuni aspetti. Tanto che anche innovativi dizionari, che certo hanno una lunga storia, nelle nuove edizioni implementano parole che suscitano a volte la costernazione dei ricercatori che non capiscono come mai un termine moderno, ma anche un’esclamazione, possa diffondersi così velocemente tanto da riichiederne un’apposita sezione epistemologica.

Allo IAB Italia Events, tenutosi a Roma lo scorso 31 Maggio, Giacomo Fusina, CEO di Human Highway, società che conduce ricerche online e indagini di mercato utilizzando Internet, ha parlato, riferendosi all’informazione online, di quanto stia cambiando il meccanismo stesso di fruizione e condivisione delle informazioni, che veicolano una visione del mondo, un saper e saper fare. Le persone che si informano in rete in Italia sono 14 milioni, specificando che il primo riferimento dove ci si informa, se succede qualcosa di rilevante, è il web. Questo significa che i social network non sono semplici luoghi virtuali di intrattenimento e messaggistica, bensì hub relazionali dove si costruiscono le interazioni simboliche dei segni, concetto caro al sociologo americano George Herbert Mead.

Il Concise Oxford English Dictionary 2011

La nuova versione del Concise Oxford English Dictionary, uno dei più antichi dizionari inglesi, nato nel 1911, contiene 400 nuove parole ispirate alla tecnologia e al nuovo linguaggio tipico di chi chatta sui social network, posta contenuti su Facebook o commenta i link degli amici. Tra i termini più usati: retweet, neologismo che indica la condivisione di un contenuto postato da qualcun altro su Twitter, e “Woot”, espressione onomatopeica che nell’uso comune nei paesi di lingua anglosassone ha preso il posto di “Urrah”. Il dizionario fu fondato proprio per aggiornare e istruire sui nuovi termini entrati di diritto nel linguaggio comune, capaci di modificare o mettere in disuso altri affini che non colgono più il cuore del concetto, come specifica Angus Stevenson, editor della nuova edizione.

Neologismi-Internet-in-Concise-Oxford-English-Dictionary

« Le nuove aggiunte stanno proprio a significare l’anima progressista del dizionario, come da tradizione; i siti di social networking hanno creato una vera e propria lingua in rete. Abbiamo notato che le nuove parole entrano nell’uso comune molto più rapidamente a causa di Internet: una persona segue altri amici, questi amici altri amici e così i neologismi vengono copiati e usati.» Non essere aggiornati sul nuovo idioma internettiano rischia di compromettere la comprensione delle informazioni e delle opinioni, soprattutto sui social media dove i post vengono condivisi molto velocemente, e in maniera simultanea, e non afferrarne subito il significato rischia, in casi estremi, di compromettere proprio l’inserimento nel discorso della propria cerchia sociale, digitale si intende, ma che inizia ad avere ripercussioni anche nalla esistenza reale degli individui.

Qual è l'impatto delle nuove parole sulla vita quotidiana?

In lingua inglese un’altra parola introdotta è cyberbullying (cyber-bullismo) che designa l’uso del web, e delle relative tecnologie, per disturbare, o in alcuni casi danneggiare, altre persone in modo ripetuto e ostile.

Le parole del dizionario inglese spesso entrano a far parte della lingua italiana, con la stessa terminologia inglese, ed iniziano a designare concetti, o particolare sfumature degli stessi, che non è possibile riproporre con altri termini specifici italiani. E’ interessante notare, come affermano gli editor del dizionario, che l’uso di Internet ha cambiato il significato di termini che si usano nella vita di tutti i giorni. Un esempio? La parola “amico” è stata ridefinita dalla generazione Facebook, dichiara Flona McPherson senior editor,: può designare oggi semplicemente qualcuno con cui regolarmente si interagisce online. Nelle edizioni recenti, spiega, il significato della parola “follower” – usatissima nei social media, soprattutto nel social network di microblogging Twitter – che non ha una specifica traduzione italiana, possiamo intenderlo con le parole “fan”, “lettore” o “amico”, è stato rettificato con “qualcuno che sta seguendo una persona, gruppo, ecc. su un sito di social networking". Ecco, questo è il significato più appropriato.

Quando si parla con gli amici su Skype o msn ci sono abbreviazioni o parole dell’Internet slang che, una volta coniate, diventano popolari; alcune di queste sono state utilizzate proprio per ridurre le battiture. Altre sono nuove, come Wiki, cioè una piattaforma digitale open source dove i documenti sono aggiornabili da tutti gli utenti che possono anche cancellare ciò che è stato scritto in precedenza, o blog.

A parte l’entusiasmo o meno dimostrato da alcuni ricercatori, alcune parole sono solo fuochi di paglia perchè vengono usate e cadono subito in disuso nelle community, di altre invece si può sperimentare direttamente di persona quando si pensa a qualcosa che sta iniziando ad aver vita. I nuovi termini linguistici hanno le radici nelle nuove tecnologie – informatica, sms ecc. – molto più in larga scala di qualsiasi forma di imposizione terminologica da parte di un partito politico.

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