Ammettiamolo, il mercato dei computer portatili è diventato piuttosto noioso. E non parlo di caratteristiche tecniche, perché soprattutto ultimamente e con il design MaxQ di Nvidia le cose diventano sempre più interessanti, ma parlo delle funzionalità "accessorie" pensate per migliorare l'esperienza utente nell'utilizzo di tutti i giorni e nell'utilizzo personale. Certo, i computer 2-in-1 diventano sempre più diffusi e certo, Apple con la TouchBar integrata nei nuovi MacBook Pro ci ha provato, ma in ogni caso possiamo realmente affermare che si tratta di "idee" rivoluzionarie? Assolutamente no.
In effetti, quando Apple ha presentato la Touch Bar, la mia prima domanda è stata: perché inserire una barra touch sulla tastiera, quando si potrebbe ormai implementare un display secondario nel touchpad? Ed a rispondermi è stata Asus, che nel suo nuovo ZenBook Pro con Screenpad ha fatto proprio questo: ha trasformato il touchpad con un display touch altamente personalizzabile che ha tutte le carte in regola per essere considerato una vera e propria rivoluzione, frenata però dalla tipica frammentazione di Windows. Ma procediamo con ordine e partiamo proprio dallo ScreenPad.
Il concetto dietro lo ScreenPad non è nuovo per Asus e chiunque si ricordi la EEE Keyboard (di quasi 10 anni fa) ne capirà il motivo. In soldoni si tratta di uno schermo da 5.5 pollici integrato nel trackpad che può essere utilizzato con delle mini-applicazioni contestuali all'app che si sta utilizzando, che possono mostrare alcuni controlli rapidi supplementari come la riproduzione di Spotify, il menu di MS Office, oppure la calcolatrice, il tastierino numerico e lo spazio per firmare un documento. Si può anche utilizzare come un'estensione del display, a mo di display secondario, e si possono modificare o disattivare gli sfondi.
È un'ottima idea, limitata solo dal franerete piuttosto basso, il che rende la riproduzione di contenuti come video poco piacevole, e dalla meccanica dei tasti integrati poco piacevole e piuttosto "ballerini". Tutto sommato però, tutte le carte in tavola per essere considerato una "rivoluzione" le ha, e i limiti per il suo utilizzo dipendono solo dagli sviluppatori, che hanno già accesso all'SDK rilasciato dall'azienda per sviluppare applicazioni dedicate a questa "estensione" poco ortodossa per i notebook. Ma qui, si sa, entra in gioco la frammentazione e sono dell'idea che saranno pochi i developers che si focalizzeranno sullo sviluppo di app per lo ScreenPad.
Ottimo il telaio, molto robusto solido, che presenta delle zone (coperchio e poggiapolsi) realizzate in una lega di alluminio molto spessa e resistente. Il peso è di 1.9 Kg ed eccetto nella zona centrale della tastiera, lo ZenBook Pro soffre davvero pochissimo delle flessioni.
In via generale, l'ergonomia dello ZenBook Pro è buona. Ottima la tastiera con tasti larghi e corsa di 1.5 millimetri retroilluminata, un po' meno la disposizione dei tasti FN e del tasto d'accensione. La retroilluminazione della tastiera, inoltre, poteva essere fatta meglio: i LED sotto i tasti non sono disposti in maniera uniforme. Certo, sono dettagli, ma stiamo parlando di un notebook che punta alla perfezione, e in questo caso tutti i dettagli contano.
Chiaramente però, l'Asus ZenBook Pro non è solo ScreenPad, anzi. In Italia inizialmente il notebook di Asus è stato venduto in un'unica configurazione (quella utilizzata nella recensione) con un un processore Intel i9 di ottava generazione, 16 GB di memoria RAM, una GPU Nvidia GTX 1050Ti e 512 GB di SSD. È una configurazione di fascia altissima, senza dubbio, che in un certo senso "giustifica" il prezzo di vendita piuttosto alto e si rivolge a quell'utenza che non si accontenta di un normale notebook.
Fortunatamente i miei dubbi sull'impossibilità di acquistare una versione anche con i7 sono stati subito chiariti e, da pochissimo, è possibile acquistare anche una seconda configurazione che utilizza – appunto – un i7 di ottava generazione e si differenzia dalla configurazione top per la presenza di un monitor Full HD non touch. È un'ottima cosa, considerando che nuovo processore di Intel è senza dubbio molto prestante, ma sarà per il sistema di dissipazione del calore poco adatto (due ventole da 50mm), oppure per le temperature che un i9 raggiunge a pieno regime, ma difficilmente si potrà utilizzare lo ZenBook Pro in totale silenziosità, quando si utilizza la configurazione con i9.
Le ventole, infatti, nonostante si utilizzi il computer con la scheda video Intel, e per la normale navigazione web, sono quasi sempre attive, seppur con una rumorosità bassa. E chiaramente le cose peggiorano quando si gioca o si eseguono operazioni più complesse: in quel caso la rumorosità dell'impianto di smaltimento del calore è notevole.
Ma, rumorosità a parte, le prestazioni dell'Asus ZenBook Pro sono senza dubbio di fascia alta. E sono ottime anche per quanto riguarda il gaming: certo non siamo ai livelli di un gaming PC, ma si tratta senza dubbio di un dispositivo molto dinamico anche per questo tipo di utilizzo.
Resto perplesso sulla scelta di utilizzare una batteria da 71Wh, sicuramente sottodimensionata per un hardware del genere e per un dispositivo che deve comunque gestire due display. Nei miei test sono riuscito a raggiungere circa 6 ore di riproduzione continua su Netflix, circa 5 ore di utilizzo tradizionale con navigazione web, Photoshop e Spotify in background e poco più di mezz'ora giocando o utilizzando Premiere. E no, so che ve lo state chiedendo, ma disabilitare lo ScreenPad non stravolge l'autonomia della batteria, perché senza il display nel touchpad l'assorbimento energetico si ridurrebbe solo di 1 watt.
Uno dei componenti migliori dello ZenBook Pro di Asus è senza dubbio il display. Si tratta di un 15.6 pollici estremamente ben calibrato con una risoluzione 4K Ultra HD di 3840 x 2160 pixel, touchscreen, in grado di garantire una luminosità massima di circa 390 nits. La calibrazione di bianchi e colori è da manuale, la gamma sRGB è del 100% e la gamma AdobeRGB è del 90%, il che lo rendono un'ottimo computer per tutti i professionisti dell'immagine.
Ottimo anche l'impianto audio che nonostante utilizzi due altoparlanti è in grado di garantire un suono corposo e molto alto, buona la connettività, che vede due porte UBS-C 3.1 Thunderbolt 3, 2 porte USB 3.1, un'uscita HDMI e l'ingresso per la microSD. È inoltre presente un sensore per le impronte digitali, posizionato sul poggiapolso di destra, molto preciso e compatibile con Windows Hello. Pessima, ma veramente pessima, la webcam integrata che ha una risoluzione di 480p.
Asus ZenBook Pro è venduto in Italia, nella sua configurazione più prestante, al prezzo di 2699 euro nella versione top con i9, e di 1799 euro nella versione con i7. Certo, su Amazon è possibile trovarlo talvolta in sconto, ma si tratta in ogni caso di un prezzo importante, che lo mette in competizione con alcuni colossi informatici. Focalizzandoci sulla versione da noi provata, mi chiedo: è il giusto prezzo da pagare per portarsi a casa un i9 unico nel suo genere? Probabilmente no, e ScreenPad a parte, lo ZenBook Pro di Asus non riesce a reggere in tutto e per tutto la competizione con i suoi rivali: si tratta di una dura battaglia, i cui livelli si sono alzati vertiginosamente negli ultimi anni.
In ogni caso lo ScreenPad non è un esperimento, ma è qualcosa di concreto. Fa già la differenza alla prima accensione e una volta (e se) che gli sviluppatori metteranno mano sull'SDK, potrebbero essere sviluppate delle applicazioni estremamente utili. Insomma, con lo ZenBook Pro Asus ha già vinto una piccola battaglia: sono dell'idea che lo ScreenPad sia molto più utile e funzionale della TouchBar di Apple.