Probabilmente non conoscete Oppo, a meno che non siate dei nerd super appassionati di smartphone. Oppure, forse, non la conoscevate fino qualche settimana fa, quando l'azienda cinese (ma registrata a Mountain View) ha svelato l'Oppo Find X, un top di gamma caratterizzato da un display totalmente borderless e senza notch, con una fotocamera a comparsa. È stato in quel momento che i riflettori del mondo della tecnologia hanno iniziato illuminare il marchio, facendolo conoscere anche ai meno esperti del settore. Ma Oppo non è solo Find X, e se credete che si tratti del solito produttore di smartphone cinese vi sbagliate di grosso: la società fa parte del gruppo BKK, di cui fanno anche parte Vivo e (udite udite) OnePlus.
E a dare conferma all'importanza del marchio (e alla volontà dell'azienda di puntare anche sul mercato italiano) è il nuovo Oppo R15 Pro, disponibile da oggi anche in Italia, caratterizzato da un design molto particolare, da una doppia fotocamera da 16 e 20 megapixel di ottima qualità e dal tanto amato/odiato notch.
Design Oppo R15 Pro
Non c'è dubbio: il design dell'Oppo R15 Pro colpisce, soprattutto per la back cover. Lo smartphone è realizzato con un telaio in alluminio e un retro interamente in vetro nel quale sono presenti le due fotocamere e il sensore per le impronte digitali. Insomma, l'Oppo R15 Pro è sicuramente uno smartphone curato in ogni minimo particolare e, come ormai abbiamo visto con tutti gli altri competitor, fa della back cover una delle sue feature principali: i giochi di luce creati dalla speciale lavorazione della scocca posteriore sono unici, e donano allo smartphone quel tocco di originalità e distinzione che sicuramente potrebbe far piacere ai più esteti.
Frontalmente troviamo un pannello da 6,28" con il notch, che vanta un rapporto display/dimensioni dell'89% e cornici laterali ridottissime da 1,78mm: una caratteristica importante che, assieme allo spessore contenuto, rendono lo smartphone dell'azienda piuttosto comodo da utilizzare, nonostante non si tratti di certo di uno dei dispositivi più piccoli in circolazione
Hardware Oppo R15 Pro
Ad animare il nuovo Oppo R15 Pro è un processore Qualcomm Snapdragon 660, affiancata da 6 GB di memoria RAM, una GPU Adreno 512 e 128 GB di memoria interna, espandibili fino a 256 GB con una microSD. Ma badate bene: si tratta di un hybrid-dual sim, il che rende possibile l'utilizzo di due schede SIM in combinata, oppure di una scheda SIM e di una microSD. Insomma, se volete utilizzate la scheda di memoria, non potete utilizzare due sim.
In quanto a prestazioni, non c'è nulla da dire. Lo smartphone si comporta molto bene nelle operazioni di tutti i giorni, soprattutto grazie allo Snapdragon 660, che riesce a dare il meglio di se in qualsiasi caso. Purtroppo però, la GPU Adreno 512 non riesce sempre a tenere il passo dell'ottimo SoC. Sia chiaro: sarà possibile giocare alla maggior parte dei giochi senza troppi rallentamenti, ma dimenticatevi le prestazioni e la velocità che avete visto in altri top di gamma super blasonati. In ogni caso, l'avvio delle app è immediato e l'esperienza di un utente medio, e senza troppe pretese, si avvicina di molto a quelle degli smartphone più famosi.
La qualità dello speaker audio è nella media, ma purtroppo proprio come abbiamo visto in OnePlus 6, è presente un unico speaker mono, posto nella parte inferiore dello smartphone. Per fortuna, rimane il jack audio da 3,5 mm. Ottimo e fulmineo lo sblocco con il volto.
Buona la batteria da 3430 mAh, che integra un sistema di ricarica rapida VOOC proprietario dell'azienda, con la quale è possibile ricaricare per 5 minuti per poter effettuare circa 2 ore di telefonate.
La durata della carica è più che soddisfacente e (anche grazie allo Snap 660) è possibile raggiungere il secondo giorno di carica senza alcun problema. Purtroppo non è presente un sistema di ricarica wireless, ma fortunatamente lo smartphone è certificato IP67, il che lo rende resistente ad acqua e polvere.
Display Oppo R15 Pro
Il pannello integrato nel display dell'Oppo R15 Pro è realizzato con tecnologia OLED ed ha una risoluzione di 2280×1080 pixel. Il rapporto pixel per pollice, cioè la densità del pannello, è di 401 ppi e il contrasto è di 60000:1. È ovviamente presente il notch, diventato ormai un must di praticamente tutti i mid-market e i top di gamma di questo 2018.
Tutto sommato si tratta di un buon pannello, con colori ben bilanciati e bianchi e neri molto naturali, che è possibile modificare tramite alcune funzionalità presenti nelle impostazioni di sistema. Buona la luminosità, anche in condizioni di luce diretta, un po meno buona la gestione automatica della retroilluminazione che tende a impostare dei valori automatici forse troppo bassi.
Fotocamera Oppo R15 Pro
L'Oppo R15 Pro è uno dei primi smartphone ad utilizzare il sensore Sony IMX519. Parli arabo, direte, ma in realtà si tratta di una sciccheria tecnica da non sottovalutare, perché proprio grazie alla dimensione dei pixel (che sono di 1.22μm) e all'apertura ƒ/1.7 delle ottiche utilizzate, lo smartphone di Oppo riesce a garantire scatti molto piacevoli in tutte le condizioni di luminosità. Il sensore della fotocamera principale è da 16 megapixel, mentre quello della fotocamera companion è da ben 20 megapixel. Purtroppo niente stabilizzazione ottica, anche se devo ammettere che nella registrazione dei video l'EIS fa il suo lavoro.
Ottimo l'HDR che viene gestito direttamente dal sensore che scatta la foto e che ottimizza l'immagine pixel per pixel: inizialmente ero scettico su questa novità, ma devo ammettere che i risultati sono impressionanti, soprattutto in determinate condizioni di scatto.
La fotocamera anteriore è da 20 megapixel con un'apertura focale di ƒ/2.0 ed utilizza un sistema di intelligenza artificiale in grado di riconoscere 296 punti del volto di chi è inquadrato ed ottimizzare lo scatto dei selfie con la tecnologia AI Beauty, che integra una serie schemi di abbellimento per l’utente sulla base di informazioni relative a sesso, età, colore e texture della pelle. In aggiunta, è in grado di identificare simultaneamente le caratteristiche di un massimo di 4 soggetti nella stessa immagine per eseguire abbellimenti individuali su misura.
L'intelligenza artificiale è presente anche nella gestione della fotocamera posteriore, che è in grado di riconoscere 16 scene differenti (e 120 combinazioni) e regola automaticamente le impostazioni di scatto con la "promessa" di ottenere fotografie di maggiore qualità.
Software Oppo R15 Pro
Il software è un tallone d'Achille dell'R15 Pro. Lo smartphone di Oppo è animato da Android 8.1, personalizzato dalla ColorOS, l'interfaccia grafica dell'azienda che personalmente non è tra le mie preferite in assoluto. Il motivo è perché principalmente ColorOS è nato per il mercato asiatico, ed anche se gli sforzi fatti dall'azienda nell'adattarlo anche agli utenti occidentali sono lodevoli, il risultato non è ancora tra i migliori.
Inoltre, e questa è una cosa che proprio non mi scende giù, ColorOS limita l'avvio automatico solo a 5 applicazioni e di conseguenza, solo queste cinque applicazioni potranno ricevere notifiche in tempo reale. È chiaro che si tratta di una scelta software pensata per salvaguardare la batteria, ma è ormai cosa più che comune utilizzare più app di comunicazione, social network ed email, il che rende tutto piuttosto castrato.
Da migliorare anche il software che gestisce la fotocamera, che ho trovato fin troppo semplice e minimalista, con il quale è possibile utilizzare velocemente tutte le funzionalità integrate, ma che in alcuni menu (come in quello degli stickers AR) è piuttosto confusionario e poco intuitivo.
Prezzo e data di vendita in Italia Oppo R15 Pro
Oppo R15 Pro è in vendita in Italia a partire dal 18 luglio 2018 in due colorazioni, Cosmic Purple e Ruby Red, ad un prezzo di 649 euro. È chiaro, con questo prezzo siamo ai limiti della definizione di "mid-market", ma generalmente (anche se forse un po' meno in questo 2018) quando si acquista uno smartphone di fascia media, generalmente si deve rinunciare anche all'eleganza e al design. E non è di certo il caso dell'R15 Pro, che trovo esteticamente tra i più belli.
Peccato per la GPU piuttosto castrante e per ColorOS che è ben distante da Android Stock, e per il prezzo piuttosto elevato, soprattutto considerando alcuni nuovi protagonisti del mercato italiano, compreso il OnePlus 6, il cugino diretto dell'R15 Pro.