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Siri, anche in Italia l’assistente vocale è omofoba

Dopo la versione russa dell’assistente vocale di Apple, anche quella italiana è finita al centro delle polemiche riguardanti una programmazione omofoba che associa parole come gay, bisessuale e omosessuale a termini volgari.
A cura di Marco Paretti
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Apple Siri

Dopo la versione russa dell'assistente vocale di Apple, anche quella italiana è finita al centro delle polemiche riguardanti una programmazione omofoba che associa parole come gay, bisessuale e omosessuale a termini volgari. Di conseguenza, ponendo a siri domande riguardanti la comunità LGBT, l'assistente vocale le interpreterà come dei veri e propri insulti, rispondendo con frasi come "Non è carino da parte tua". Provate ad insultare davvero Siri e la risposta sarà identica. Lo stesso comportamento era stato individuato da un attivista russo pochi mesi fa.

In Italia l'allarme è stato lanciato da Chiara Reali di Diversity Lab, un'organizzazione che si batte contro i pregiudizi e le discriminazioni. Dopo aver scoperto il lato omofobo di Siri, la ragazza ha creato una petizione su Change.org già cliccatissima: sono quasi 6 mila le persone che hanno firmato la lettera diretta a Tim Cook, che peraltro si è dichiarato orgogliosamente gay lo scorso ottobre. "In Italia una persona su cinque possiede un telefono targato Apple. Quante di queste persone sono gay, lesbiche, bisessuali o transgender?" si legge all'interno del testo che accompagna la petizione. "Se queste persone dovessero mai trovarsi a chiedere informazioni sulla parola ‘lesbica', si sentirebbero rispondere da Siri ‘Non è carino da parte tua'.
Se queste persone dovessero mai confessare a Siri di pensare di essere gay, la risposta sarebbe la stessa".

Le risposte omofobe, peraltro, non hanno un'origine chiara. Quando la notizia relativa alla versione russa si diffuse in tutto il mondo, in Italia molti provarono a porre le stesse domande a Siri, che però ha sempre risposto normalmente con frasi esenti da sfumature omofobe. Qualcosa deve essere cambiato negli ultimi mesi, forse dall'ultimo aggiornamento del software di sistema. Fatto sta che attualmente le parole legate alla comunità LGBT vengono interpretate come insulti dall'assistente della mela.

"Chiediamo che Siri accolga i nostri coming out o le nostre richieste di aiuto senza implicare che essere lesbica, gay o transessuale sia una cosa poco carina" ha continuato la Reali. "Perché nessuno si debba sentire sbagliato. Perché tutti possano sentirsi orgogliosi di quello che sono. Proprio come Tim Cook". In Russia l'azienda di Cupertino aveva bollato il problema come un semplice bug ed eliminato la correlazione tra le parole gay/lesbica e le risposte offensive di Siri. Il ripresentarsi del problema in Italia – dove, peraltro, non esistono vere e proprie leggi che vietano ogni esibizione pubblica di affetto tra due individui dello stesso sesso, come invece accade in Russia – fa sorgere preoccupanti domande: a che punto della catena di lavoro di Apple è stata presa la decisione di programmare Siri in questo modo?

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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