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Siri, in Russia l’assistente vocale di Apple è omofoba

Un assistente vocale può essere omofobo? Forse no, ma nel caso di Siri qualche problema lungo la linea di produzione ci dev’essere stato. Sono le accuse di un blogger russo ma residente a Londra, Alex Kokcharov, che ha ricevuto risposte offensive a domande riguardanti la comunità LGBT.
A cura di Marco Paretti
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Un assistente vocale può essere omofobo? Forse no, ma nel caso di Siri qualche problema lungo la linea di produzione ci dev'essere stato. Sono le accuse di un blogger russo ma residente a Londra, Alex Kokcharov, che ha ricevuto risposte particolari a domande riguardanti "gay" e "lesbiche". Queste parole, infatti, sembrano attivare una serie di risposte che molti utenti hanno trovato fuori luogo e offensive. Basta formulare una frase riguardante la comunità LGBT e, se Siri è impostata in lingua russa, la risposta sarà probabilmente schiva o, peggio, volutamente accusatoria.

Chiedendo "Sono presenti club per gay nelle vicinanze?", per esempio, l'assistente vocale di Apple risponde "Se potessi, arrossirei". Domandando se è possibile registrare un matrimonio gay in Inghilterra, invece, Siri si distacca con un "Farò finta di non aver sentito". Infine, la frase "Parlami dei matrimoni gay" attiva una reazione simile a quella che Siri ha quando viene utilizzata una parola volgare: "Come sei rude". E queste sono solo alcune delle risposte dell'assistente vocale degli iPhone e iPad; tra le altre, gli utenti hanno sottolineato l'offensività di risposte come "Non c'è bisogno di parlare in quel modo" e "Baci tua madre con quella bocca?".

"È saltato fuori dal nulla" ha spiegato Kokcharov a Mashable "Mi sono incontrato con alcuni amici che hanno aggiornato iOS per provare Siri in russo. Abbiamo cominciato a domandare frasi contenenti i termini gay e lesbica, le risposte sono state assolutamente inaccettabili". In pratica, le parole legate alla comunità LGBT vengono considerate come termini volgari e, di conseguenza, in grado di attivare risposte stizzite da parte dell'assistente vocale. Una reazione che non si spiega, anche perché Apple avrebbe potuto decidere di fornire risposte neutrali nel caso in cui il governo russo gli avesse imposto determinati comportamenti da far adottare alla sua assistente vocale. Inoltre, in nessun dei software concorrenti – Google Now e Cortana – sono state registrate risposte di questo tipo.

Ora resta da capire a che punto della catena di lavoro di Apple sia stata presa la decisione di programmare Siri in questo modo, anche perché risulta assurdo il fatto che un'azienda come quella di Cupertino – il cui CEO è dichiaratamente gay – si presti ad assecondare in questo modo leggi come quella russa, che vieta ogni esibizione pubblica di affetto tra due individui dello stesso sesso. Nel frattempo Apple ha bollato il problema come un semplice bug ed eliminato la correlazione tra le parole gay/lesbica e le risposte offensive di Siri.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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