Il mercato degli smartphone, ormai è pieno zeppo di alternative, per tutti i gusti e per tutte le tasche. Ma, ammettiamolo, la stragrande maggioranza dei dispositivi mobili si assomiglia, alcuni nel design, alcuni nella componentistica, e l'unica differenza tangibile che gli utenti possono avere con ognuno di questi dispositivi è dovuta alla diversa implementazione del software che li gestisce.
E poi c'è Sony, che con i suoi Xperia è da sempre fuori dal coro, con un numero di smartphone venduti decisamente più basso rispetto agli altri brand, ma che è stata in grado di ritagliarsi una nicchia di appassionati ed amanti del brand ben specifica, oltre la quale – ammettiamolo – non riesce più ad andare.
Recensione Sony Xperia 1
E che il nuovo Sony Xperia 1 sia uno smartphone unico, lo si capisce sin dal primo utilizzo. E non solo perché è uno dei pochissimi dispositivi ad essere prodotti con un form factor 21:9, molto più alto e stretto del tipico 18:9, ma perché quando si accende il dispositivo ci si rende conto della differenza reale e tangibile che porta il primo pannello OLED sul mercato dei dispositivi mobili, a funzionare ad una risoluzione di 4K.
Ed è un primato importante, che però ha un prezzo, e che non riesce a far uscire l'unico produttore di dispositivi mobili giapponese da una verità che da sempre lo accompagna: gli smartphone di Sony o si amano o si odiano. Ma andiamo con ordine.
Xperia 1: design va valutato soggettivamente
Spesso 8.2 millimetri, alto 167 millimetri e largo 72 millimetri, il Sony Xperia 1 ha un design e un form factor tutti suoi, che se da un lato lo rendono molto simile ad un "telecomando" (mai, forse, questo accostamento è stato più azzeccato), dall'altro permettono a chi utilizza il dispositivo di avere una presa salda e comoda. Allo stesso tempo, però, data l'altezza decisamente fuori scala, è praticamente impossibile utilizzarlo con una mano, soprattutto considerando la presenza del vetro posteriore che lo rende a tratti molto scivoloso.
Niente sensore di impronte sotto lo schermo e niente sensore di impronte nella back cover. Sul Sony Xperia 1 ha fatto un grande ritorno una delle caratteristiche più apprezzate nei vecchi dispositivi del brand giapponese: il sensore per le impronte sul bordo laterale.
Il che, almeno teoricamente, assieme al tasto fisico per la fotocamera ne dovrebbe aumentare la comodità di utilizzo. Peccato che, complice una superficie di rilevamento forse troppo piccola, i riconoscimenti mancati sono all'ordine del giorno.
Xperia 1: l'hardware è da primo della classe
Ma eccetto questi particolari, che andrebbero valutati soggettivamente, il Sony Xperia 1 è un top di gamma a tutti gli effetti. L'hardware che lo anima è spinto dallo Snapdragon 855, affiancato da 6 GB di RAM e da 128 GB di memoria interna espandibili. E nonostante il quantitativo di memoria RAM sia decisamente inferiore a quello di alcuni dei top di gamma più blasonati del mercato, dobbiamo ammettere che non se ne sente assolutamente il peso.
Giochi con grafiche complesse, editing di video e tutte le operazioni più pesanti possono essere eseguite dall'Xperia 1 senza alcun problema. Anche il sistema operativo è estremamente veloce e, grazie al touch molto reattivo, con il nuovo top di gamma di Sony l'esperienza utente è sempre immediata e soddisfacente.
Ottima anche la connettività: LTE fino a 1600 Mbps, Bluetooth 5.0, NFC, supporto dual sim, WiFi ac e USB 3.1 con uscita video. Peccato manchi il WiFi 6 ma, forse, è ancora troppo presto per questo nuovo standard. Ottimo anche l'audio stereo e il supporto a Dolby Atmos, che vengono accompagnati da un sistema di vibrazione dinamica nei contenuti multimediali, piuttosto inutili.
La batteria è una piccola 3300 mAh, che supporta la ricarica rapida QuickCharge 4.0. Ed è una scelta "tipicamente giapponese" che ignora i 4000 mAh ormai richiesti dal mercato per un flagship, ma che riesce a garantire una buona autonomia, senza però chiaramente far gridare al miracolo.
Xperia 1: il display è da 10 e lode
Certo, mancano i 90 Hz del OnePlus 7 Pro, ma nonostante questo particolare il display del Sony Xperia 1 non teme assolutamente alcun confronto. Nel panello da 6.5 pollici 21:9, Sony ha inserito tutti la tecnologia che aveva a disposizione. E il risultato ottenuto è a dir poco eccezionale.
Il particolare form factor è ottimo per tenere due applicazioni aperte in contemporanea o per visualizzare contenuti multimediali in 4K HDR nativi, e al netto del pieno supporto allo spazio colore DCI-P3, il pannello OLED è praticamente perfetto, e si farà apprezzare sempre, in ogni condizione di utilizzo.
E parte del merito va anche al processore d'immagine X1, che unito alla modalità "creazione", ottimizzerà i contenuti multimediali per sfruttare tutte le potenzialità del fantastico pannello utilizzato.
Xperia 1: una buona fotocamera, limitata dall'anteprima
Nel nuovo top di gamma di Sony troviamo un comparto a tre fotocamere, e il fatto che il brand giapponese non abbia deciso di implementare il suo famosissimo (forse anche troppo) sensore IMX586, la dice lunga. La fotocamera principale è una 12 megapixel f/1.6 stabilizzata, affiancata da una 12 megapixel ultra-grandangolare e una terza 12 megapixel f/2.4 in grado di garantire uno zoom ottico 2x.
Si tratta di sensori di buon livello, che vengono però frenati dall'anteprima del software della fotocamera, con la quale non si riesce bene a capire cosa si sta fotografando e come, e che in alcuni momenti lascia il dubbio anche sul sistema di messa a fuoco automatica. Tutto sommato però, le fotografie scattate con l'Xperia 1 sono più che soddisfacenti. In ogni condizione di luminosità gli scatti sono ricchi di dettagli, ben bilanciati in colore e contrasto e sfruttano al massimo anche l'HDR.
Purtroppo manca la possibilità di attivare una vera e propria modalità notturna, ma l'intelligenza artificiale che gestisce il software della fotocamera è in grado di ottimizzare le impostazioni di scatto anche per questa particolare condizione. Non male anche la fotocamera frontale, ferma però alla risoluzione di 8 megapixel.
Ottimi per colore e dettaglio i video, che possono essere registrati alla risoluzione massima di 4K a 60 fps in modalità HDR, nella quale però viene a mancare qualcosa nella stabilizzazione.
È stata inoltre introdotta una nuova modalità Cinema Pro, che eredita interfaccia e funzionalità di alcune delle telecamere Sony e permettono di attivare in anticipo il filtro che si vuole utilizzare e la messa a fuoco manuale, estremamente morbida e precisa.
Xperia 1: il software è ormai simile a quello dei Pixel
Nonostante non sia un Android One, ma sia animato da Android Pie 9.0, l'interfaccia grafica del Sony Xperia 1 segue la filosofia dei dispositivi di Google.
È presente una comoda modalità ad una mano, molto apprezzata dato il particolare form-factor, ed è possibile aprire due applicazioni in contemporanea e salvare la modalità per l'avvio automatico futuro.
È inoltre stato implementato un menu laterale che personalmente non ho mai utilizzato perché, sostanzialmente, è accompagnato da una modalità di attivazione troppo scomoda.
Xperia 1: il prezzo di vendita non è per tutti
Il nuovo Sony Xperia 1 è entrato nel mercato italiano a partire dallo scorso 10 giugno, ad un prezzo di vendita ufficiale di 949 euro. Certo, anche se la concorrenza non scherza sui prezzi, la scelta di entrare sul mercato con un top di gamma che costa ben 150 euro in più rispetto al modello precedente, e farlo con qualche mese in ritardo rispetto ai competitor, potrebbe frenare le già difficili vendite del dispositivo nipponico.
Insomma, Sony è un marchio che ha praticamente tutto: ha la tecnologia, ha la tradizione, ha la storia. È forse una delle poche aziende che potrebbe avere tutte le carte in regola per diventare un vero e proprio punto di rifermento per il settore. E forse la scelta di continuare ad andare per la propria strada è dovuta proprio alla consapevolezza di tutto questo.
Ma il punto. è che in un mercato complesso e allo stesso tempo appiattito come quello dei nostri giorni, una voce fuori dal coro rischia di non essere notata dalla massa, ed essere apprezzata solo dai pochi appassionati del marchio.
Ed è un'arma a doppio taglio, che ad oggi non permette al brand giapponese di dimostrare realmente le potenzialità e, soprattutto, la qualità dei propri smartphone, nonostante abbia tutte le possibilità di ingranare la marcia ed iniziare la corsa al successo che si merita.