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Opinioni

Stai prenotando una casa vacanze? Attenzione alla truffa del finto proprietario: come difendersi

La truffa della casa vacanza continua a mietere vittime ma, grazie ad una serie di semplici consigli e ad una campagna portata avanti dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, le modalità con le quali i cittadini italiani possono prevenire e denunciare questi particolari raggiri “estivi” sono sempre più efficaci.
A cura di Dario Caliendo
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Nonostante il fenomeno della truffa case vacanze sia in netta crescita in Italia, quanto successo nelle ultime ore a Campobasso è forse l'esempio che la campagna portata avanti dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, in questo periodo di vacanze estive, sta iniziando ad avere i propri frutti.

Tutto è partito da un cittadino del capoluogo molisano che ha scoperto e denunciato due malfattori che avevano pubblicato, in un noto sito web di annunci, una proposta di affitto per una casa al mare dal prezzo molto vantaggioso, spacciandosi per i legittimi proprietari con lo scopo di tentare di mettere in atto la truffa della casa vacanze. Per i malfattori che cercavano di affittare questa casa vacanze fantasma è però andata male perché, attivate le dovute indagini, il personale del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Campobasso li ha deferiti all'A.G. per reato di sostituzione di persona, aggravato dall'aver agito per commettere un reato di truffa.

Truffa casa vacanze: come funziona

Sostanzialmente, sono solo tre le modalità con cui tanti malfattori mettono in atto la truffa casa vacanze, e sono tutte accompagnate da un iter praticamente identico tra loro. Il primo e più "semplice" raggiro consiste nel rialzo, ossia nella pubblicazione di un annuncio d'affitto economico per un determinato periodo dell'anno, con il quale le vittime, ingolosite dal prezzo molto allettante, contattano il proprietario per prenotare ottenendo però una risposta negativa sulla disponibilità, per poi ricevere un'offerta alternativa ad un prezzo molto più alto.

Un altro tipo di raggiro fa leva sulle foto. In alcuni casi di truffe casa vacanze, le fotografie pubblicate negli annunci vengono "modificate" e rese molto più belle da vedere. In realtà, quando le "vittime" si presentano sul posto si ritrovano in un appartamento è molto diverso da quello visto in foto e, magari, in una posizione ben più distante dal mare rispetto a quella dichiarata dal proprietario.

Ma è l'ultima tipologia di truffa casa vacanze ad essere la più pericolosa. Perché ha come protagonisti veri e propri malfattori, che si fingono proprietari di un immobile ed affittano una casa vacanze a prezzi estremamente concorrenziali, per poi intascarsi l'anticipo e scomparire nel nulla. In questo caso le modalità della truffa sono molto semplici: una volta trovato un accordo tra l'affittuario ed il presunto locatario (o meglio, truffatore), quest'ultimo richiede alla vittima di versare un acconto del 50% su una PostePay o tramite un altro metodo di pagamento non tacciabile e, a versamento effettuato, sparisce e si rende non rintracciabile.

Truffa casa vacanza: come evitarla

Per evitare di essere vittima di una truffa casa vacanze, è importante procedere con l'affitto tramite uno dei tantissimi siti di affitto sicuri. Se, però, in uno di questi siti non si riesce a trovare la combinazione più adatta alle proprie necessità, e si vuole procedere privatamente tramite uno dei portali di annunci online, sarà essenziale seguire una serie di consigli, per poter portare avanti la trattativa in tutta sicurezza.

  • Guardare il numero di annunci online dell'inserzionista, e cercare di capire se ha già pubblicato sulla piattaforma o se si tratta del primo annuncio: nell'ultimo caso è possibile (ma non certo) che l'account sia stato creato solo per quel determinato annuncio, che potrebbe essere una truffa.
  • Optare per contratti di affitto che prevedano la formula con l'invio di una caparra e il saldo all'arrivo in appartamento.
  • Evitare assolutamente di inviare le caparre tramite Postepay o metodi di pagamento non tracciati ed optare per un bonifico bancario o servizi online come PayPal.
  • Non inviare in alcun caso una caparra superiore al 20% dell'importo totale dell'affitto.
  • Osservare con attenzione le fotografie della casa e chiedere al proprietario di inviarne altre, fatte al momento.
  • Se possibile, chiedere al proprietario un incontro preliminare per procedere con la trattativa di persona.
  • Chiedere al proprietario tutti i dati personali e accertarsi che coincidano con chi riceve il pagamento della caparra.
  • Pretendere una fotografia esterna dello stabile in cui si trova l'appartamento, e verificarne la veridicità tramite Google Maps.
  • Non credere a prezzi troppo economici: un prezzo basso potrebbe essere l'esca perfetta per far abboccare le potenziali vittime della truffa casa vacanze.

Casa vacanze: cosa fare se si viene truffati

Se malauguratamente si cadesse vittima del raggiro, soprattutto nel caso in cui l'abitazione promessa in realtà non esistesse affatto, è molto importante denunciare il più velocemente possibile la truffa casa vacanze alla Polizia Postale, ossia la sezione della Polizia che si occupa di reati informatici.

Per farlo, sarà necessario stampare tutto ciò che concerne la trattativa (chat, numeri di telefono, eventuali email, link dell'annuncio e così via), portare con se tutti i dati ricevuti dal presunto proprietario come numero di telefono e numero di carta PostePay sulla quale si è effettuato il pagamento e recarsi presso l'ufficio della Polizia Postale più vicino alla propria residenza. In alternativa, la denuncia può essere presentata presso i Carabinieri o un commissariato di Polizia giudiziaria che inoltreranno la denuncia alla Polizia postale, che resta l'unico organo preposto a queste operazioni.

È anche possibile effettuare una denuncia preliminare tramite il sito della Polizia Postale, che dovrà essere completata di persona entro 48 ore dall'invio, presso la sede locale prescelta in fase di compilazione. In questo caso però, è essenziale annotare e portare con se il numero di protocollo della denuncia digitale, per presentarlo agli agenti in modo da permettergli di recuperare tutti i dati relativi al fatto.

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