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“Stanno arrivando chiamate a raffica”: attenzione alla nuova truffa su WhatsApp

Negli ultimi giorni, molti utenti di WhatsApp stanno ricevendo un messaggio che invita le persone a non rispondere alle telefonate provenienti dal Kosovo o dalla Moldavia. Si tratta in realtà di una bufala, dietro la quale si cela una vera e propria truffa che potrebbe permettere ai call center stranieri di profilare gli utenti per le campagne future.
A cura di Dario Caliendo
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“Stanno arrivando chiamate a raffica da +216 (Tunisia) +373 (Kosovo) +383 (Moldavia). Fanno solo uno squillo. Se rispondi o richiami, ti parte automaticamente un abbonamento da 7€ alla settimana a siti di giochi da cui è quasi impossibile disdirlo. Fa’ girare”. È questo lo strano messaggio che, negli ultimi giorni, stanno ricevendo sempre più utenti italiani su WhatsApp.

È un messaggio scritto in perfetto italiano, che potrebbe facilmente confondere chi lo riceve e che generalmente viene inoltrato da uno dei contatti che si hanno in rubrica. In realtà però, si tratta di una vera e propria truffa, soprattutto considerando che alle autorità non è giunta alcuna segnalazione di questo tipo e, soprattutto, che la ricezione delle telefonate tramite WhatsApp non fa attivare in alcun modo i servizi a pagamento.

Stanno arrivando chiamate a raffica: cosa si nasconde dietro la truffa di WhatsApp

Ma nonostante questi messaggi inoltrati non rappresentino un vero e proprio pericolo per chi li riceve, spesso dietro ai prefissi internazionali si nascondono realmente delle truffe telefoniche con le quali alcuni call center esteri tentano di attivare dei servizi a pagamento, e capita sempre più spesso che a dare il via a questa "catena di Sant'Antonio" siano proprio alcune di queste aziende truffaldine, che lo fanno con lo scopo di profilare gli utenti per eventuali campagne di telemarketing future.

Stanno arrivando chiamate a raffica: cosa fare per non cadere nella truffa

La tattica che da vita a messaggi falsi che vengono inoltrati su WhatsApp, sta tutta nell'allarmismo che si crea quando iniziano a diffondersi. E l'unico modo per evitare che la catena si allunghi sempre di più, è quello di non inoltrare il messaggio ricevuto, e di avvisare chi lo ha inviato del fatto che si tratti di una bufala, consigliandogli di evitare ulteriori inoltri ad altre persone.

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