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Opinioni

Tim Cook sul furto in iCloud: ‘serve più sicurezza, ma meno nudi online’

Il CEO di Apple prende per le redini lo scandalo delle foto osé rubate alle star americane, almeno ci prova: “Apple avrebbe dovuto sensibilizzare di più gli utenti, ma il problema non è solo tecnologico”.
A cura di Dario Caliendo
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Una notifica ad ogni ripristino di backup. E' questa una delle novità che Apple introdurrà nel suo iCloud per evitare che si ripetano situazioni imbarazzanti e dannose come l'ormai celebre furto di immagini private e osé del quali sono state vittime almeno un centinaio di star di Hollywood. A dare la notizia è lo stesso Tim Cook, Amministratore delegato del colosso di Cupertino, che in un'intervista rilasciata al Wall Street Journal, anticipa anche una novità che verrà introdotta nell'ormai prossimo iOS 8, con il quale sarà possibile utilizzare l'accesso a due passaggi anche in iPhone, iPad e iPod Touch.

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"Apple avrebbe fatto di più per rendere i propri utenti più consapevoli sulla reale sicurezza dei sistemi informatici" – ha ammesso il CEO di Apple – "Ma il problema non è solo tecnologico".

E come dargli torto. D'altronde neppure il più sicuro dei sistemi informatici può considerarsi tale, se a utilizzarlo sono utenti che danno poca importanza alla sicurezza e alla delicatezza delle decine di dati personali che ogni giorno vengono memorizzati in un dispositivo tecnologico, che sia esso un computer, uno smartphone, un tablet o un servizio cloud.

Proprio per questo, il successore di Steve Jobs ha dichiarato che oltre a una serie di modifiche per aumentare la sicurezza, soprattutto nel processo di autenticazione a iCloud, Apple darà il via a una vera e propria campagna di sensibilizzazione, il cui scopo sarà quello di informare il maggior numero di persone possibile dei rischi che si corrono quando si salvano contenuti delicati come le proprie foto private o di nudo in servizi cloud, e cercherà di spingere gli utenti a utilizzare l'autenticazione a due passaggi.

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Nonostante Apple si sia già difesa dalle accuse, mettendo in chiaro che nessun sistema è stato violato, è indubbio che il colosso di Cupertino abbia comunque le sue responsabilità, e l'adozione delle modifiche delle quali ha parlato Cook è solo un piccolo passo in avanti e non risolve il problema di fondo che ha messo in luce questo scandalo: la scarsa importanza che le persone danno ai propri dati personali. Perché parliamoci chiaro, anche l'introduzione della notifica ad ogni ripristino di backup – sarebbe proprio questa l'azione che ha reso possibile il furto dei dati  e delle foto – non risolve assolutamente il problema, perché qualora un utente dovesse essere notificato dell'avvenuto ripristino di un backup effettuato sul cloud del quale non è a conoscenza, purtroppo si ritroverebbe comunque inerme: sarebbe già troppo tardi e la persona che ha eseguito il ripristino a insaputa del legittimo proprietario del backup, avrebbe già accesso a tutti i dati personali contenuti nel dispositivo.

Il discorso è semplice. Per evitare di essere vittime inconsapevoli di tranelli come quello che ha visto protagoniste le star americane, è bene seguire una serie di linee guida molto semplici (delle quali abbiamo parlato QUI), ma a prescindere dalle tantissime misure di sicurezza con le quali si proteggeranno i propri account (non solo su iCloud, ma anche su Facebook, Google etc) la protezione più grande e funzionale che si potrebbe applicare resta sempre e comunque quella di iniziare a utilizzare i dispositivi elettronici e sempre connessi in rete con cognizione di causa, e rendersi conto della grande importanza dei propri dati personali.

Insomma se è vero che un computer sicuro è un computer spento, è pur vero che chi è causa del suo mal deve piangere se stesso.

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