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WhatsApp, secondo l’ONU “Non è un metodo di comunicazione sicuro”

“Ad ogni alto funzionario delle Nazioni Unite è stato ordinato di astenersi dall’utilizzare Whatsapp per le comunicazioni ufficiali perché non sicuro”. È questo quanto dichiarato da un portavoce dell’ONU, che avrebbe fatto riferimento anche al possibile coinvolgimento del principe saudita Mohammed bin Salman nell’attacco informatico che ha coinvolto Jeff Bezos.
A cura di Dario Caliendo
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L'Organizzazione delle Nazioni Unite boccia WhatsApp. È questa una delle prime dirette conseguenze della vicenda che ha visto hackerato lo smartphone di Jeff Bezos (dispositivo che, tra l'altro, sembra essere un iPhone X): stando a quanto scrive Reuters, a tutti i funzionari dell'ONU sarebbe stato proibito di utilizzare la celebre piattaforma per lo scambio di comunicazioni ufficiali.

Perché l'ONU ha bocciato WhatsApp

A dare conferma di quella che inizialmente è sembrata solo una supposizione è stato Farhan Haq, un portavoce dell'ONU, che avrebbe fatto riferimento anche al possibile coinvolgimento del principe saudita Mohammed bin Salman nell'attacco informatico che ha coinvolto Jeff Bezos nel 2018: secondo l'inchiesta del Guardian, che ha reso pubblica la vicenda, lo smartphone del CEO di Amazon sarebbe stato hackerato attraverso un malware mascherato in un video ed avrebbe poi portato alla scoperta della relazione extraconiugale dell'uomo, sfociata poi in un divorzio miliardario.

"Ad ogni alto funzionario delle Nazioni Unite è stato ordinato di astenersi dall'utilizzare Whatsapp per le comunicazioni ufficiali" – ha dichiarato il portavoce ONU – "Poiché non è sicuro. Quindi, non penso che il segretario generale lo usi", una dichiarazione piuttosto incisiva al seguito della quale Haq ha anche sottolineato che le linee guida ufficiali sono state rese operative lo scorso anno e non dopo la pubblicazione della vicenda di Bezos.

Sarà, ma a seguito di questa circostanza gli esperti di diritti umani delle Nazioni Unite hanno chiesto "un'inchiesta immediata" da parte degli Stati Uniti e dalle altre parti coinvolte nella vicenda dello smartphone del milionario.

La risposta di WhatsApp

Sovente è arrivata la risposta di WhatsApp, piattaforma che fa della crittografia ent-to-end una delle sue funzioni primarie e più pubblicizzate, e che soprattutto negli ultimi anni punta tutto sulla sicurezza offerta ai propri utenti.

"Ogni messaggio privato è protetto dalla crittografia end-to-end per impedire a Whatsapp o terze parti di visualizzare i messaggi" – ha dichiarato un portavoce dell'azienda – "La nostra tecnologia è crittografata, sviluppata insieme a Signal e rimane la migliore fino ad oggi, essendo molto apprezata dagli esperti di sicurezza".

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