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Clubhouse, il social dell'audio

Alcune stanze di Clubhouse sono state violate: l’audio disponibile a tutti

La privacy resta uno dei problemi più gravi del social; secondo quanto ha riportato Bloomberg, un utente di Clubhouse ha trovato un modo di replicare il flusso audio generato all’interno delle stanze anche all’esterno dell’app, dando modo a chiunque di ascoltare conversazioni potenzialmente riservate a un numero limitato di partecipanti.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Il social network Clubhouse continua a conquistare un numero sempre maggiore di utenti grazie alla sua caratteristica peculiare: la possibilità di interagire solamente all'interno di conversazioni audio in diretta all'interno di stanze virtuali. La piattaforma è nata ormai quasi un anno fa ma solo ultimamente ha iniziato a riscuotere successo, e ora che ha i riflettori puntati addosso inizia a mostrare difetti e potenziali problemi sotto più punti di vista. La privacy è uno dei più gravi e continua a sollevare obiezioni; secondo quanto ha riportato Bloomberg, recentemente un utente di Clubhouse ha infatti trovato un modo di replicare il flusso audio generato all'interno delle stanze anche all'esterno dell'app, dando modo a chiunque di ascoltare conversazioni potenzialmente riservate a un numero limitato di partecipanti.

L'utente in questione ha scoperto un modo di accedere al flusso grezzo di dati audio generati all'interno delle stanze – ovvero l'insieme degli audio trasmessi dagli utenti che ne fanno parte – e incanalarlo presso un'altra destinazione online. Come destinazione l'utente ha scelto il proprio sito web, in sostanza condividendo il proprio account con tutti i visitatori a prescindere dal fatto che questi avessero un profilo su Clubhouse. Non è difficile immaginare perché questo possa essere un problema: chi interagisce all'interno di una stanza non può effettivamente sapere se dietro un profilo si cela veramente il legittimo proprietario o se quest'ultimo sta facendosi da tramite per altre persone all'ascolto. Esportare l'audio all'esterno di Clubhouse dà inoltre modo di registrarlo e replicarlo più facilmente di quanto non sia possibile fare dall'interno dell'app.

I gestori hanno confermato l'esistenza del problema affermando di averlo già risolto ed aggiungendo che la violazione non è da considerarsi un vero e proprio attacco hacker, ma una violazione dei termini di utilizzo del servizio simile a siti web che copiano sistematicamente contenuti da Twitter e altri social; con altri mezzi più o meno sofisticati si potrà insomma continuare a rendere pubbliche le conversazioni tenute dentro a Clubhouse (come del resto già avviene su YouTube e altre piattaforme). Il problema è che Clubhouse non è come gli altri social basati sulla pubblicazione dei contenuti, anzi: fonda parte del proprio fascino sul fatto che le conversazioni al suo interno sono effimere e a portata di gruppi selezionati di persone.

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