Banda larga, anche in Italia scattano le indagini dell’UE
Nell'ultimo periodo l'Europa sta facendo enormi pressioni verso gli stati membri perchè si muniscano al più presto di infrastrutture adeguate che consentano ai cittadini comunitari di accedere alla rete in maniera costante e veloce. I richiami non si contano ormai più, così la Commissione guidata da Neelie Kroes non solo ha imposto scadenze ben precise (pena le canoniche sanzioni) ma ha deciso di avviare un'indagine sulle reali condizioni delle reti dell'Unione.
Come la stessa Kroes ha dichiarato, "tutti i cittadini dell’Unione Europea dovrebbero beneficiare di una rete Internet aperta e regolata, senza le restrizioni e i problemi di velocità che spesso si incontrano in molti Paesi. Abbiamo la necessità di raccogliere i dati direttamente dai consumatori europei, per capire l’effettivo livello di servizio della banda larga. Con i dati alla mano, saremo in grado di capire con maggiore precisione quali Paesi hanno bisogno di investimenti per migliorare la qualità del servizio".
L'indagine si avvalerà della collaborazione di 100.000 volontari sparsi in tutta Europa che metteranno le loro connessioni a disposizione della verifica. Per fare ciò bisognerà soltanto richiedere e collegare un piccolo apparecchio, Whitebox, che durante i momenti di inattività degli utenti misurerà i valori della rete per controllare l'effettiva velocità in download e upload.
Per il nostro paese la Commissione ha richiesto la collaborazione di 7500 volontari, sparsi in tutto il territorio nazionale. In effetti l'Italia è una delle nazioni che ha registrato la più bassa crescita della velocità media (come è visibile dal grafico interattivo in basso) e probabilmente sarà una di quelle maggiormente interessate dagli investimenti strutturali. Almeno questo è il nostro augurio.
(cliccando su un punto qualsiasi di una delle linee è possibile visualizzare la velocità media in download e upload in un anno preciso)